Non si può spiegare con i sei dischi di platino in Europa e i quattro negli States o con le 22 milioni di copie vendute in tutto il mondo l’importanza storica di un album come “(What’s the story) Morning Glory?” degli Oasis, di cui lo scorso 2 ottobre è caduto il venticinquesimo anno dalla pubblicazione. Oggi i media dedicano alla ricorrenza il suo giusto spazio, anche se le sottolineate (dis)avventure cronachistiche dei fratelli Gallagher spesso finiscono con l’offuscare la bellezza storica dell’album.
Pietra miliare
Più che di una generazione, il disco simbolo di un momento storico. Comeafferma Massimo Padalino, autore di alcune bio rock di successo, «gli Oasis hanno dato un nuovo senso al pop Uk dopo la sbornia di inizi anni Novanta del Madchester sound trainando, assieme ai Blur, il cosiddetto brit-pop verso un recupero Sixties davvero fenomenale. A un di quarto secolo dall’uscita, “(What’s The Story) Morning Glory?” è qui per ricordarci che razza di band fosse quella dei Gallagher Bros».
L’ universo sonoro all’ interno dell’ album
Un album che impose il suo marchio per molti anni a venire contenendo un universo sonoro che da epitome della canzone pop si è via via trasformato in autentica pietra miliare. Nel documentario “Return to Rockfield”, Noel, il più grande dei fratelli, non ha il minimo dubbio sul suo valore: «Non c’è nulla, non c’è davvero nulla oggi che anche lontanamente si possa avvicinare a quel disco».
Le accuse espresse quando uscì
E questo in barba alle accuse espresse al tempo dalle testate più celebri: plagi, canzoni facilmente replicabili senza lasciarci una goccia di sudore, ritmica sdolcinante, melodie già sentite e ruffiane, tecnica ordinaria, musica per adolescenti. Va bene, lo sappiamo, gli Oasis o li ami o li odi.
La gloria di quel mattino
Ma in realtà, cosa ci ha trovato la Storia per eleggerlo a disco di un’era? Riccardo Pro, compositore, musicista e leader dell’alternative rock band Samsa Dilemma, preferisce concentrarsi esclusivamente sul ruolo delle sonorità: «È un pozzo delle meraviglie. Ci troviamo la gioia tutta inglese della splendida “Roll With It”, l’equilibrio perfetto di suoni brit-rock elettroacustici e arrangiamenti innovativi chamber-rock che giocano con archi, pianoforte, organo e cori come in “Wonderwall”, ritmiche marcate senza mai essere nervose, trascinanti groove di Noel, handclap e sonagli per non dimenticare l’amore per i Fab4 come in “Don’t Look Back in Anger”, i chiaroscuri bilanciati tra quotidianità e nostalgia di “Hey Now”. Ma dove Liam arriva al livello più alto di grafia solare e malinconica è “Champagne Supernova”. Insomma, diventò un paradigma per il decennio successivo senza essere eguagliato nel suo genere».
(What’s the story) Morning Glory?
(What’s the story) Morning Glory? fu il secondo disco degli Oasis. Seguirono altre cinque pubblicazioni di inediti in studio che radicarono il successo della band. Poi, quattordici anni più tardi da quella supernova, agosto 2009, una litigata tra i due fratelli, evidentemente più pesante delle altre. Con Noel che se ne va sbattendo la porta.
Non sono più ritornati insieme. Ma la gloria di quel mattino è sempre una storia da raccontare. Oggi come venticinque anni fa.
Corrado Ori Tanzi
Foto di : Alberto Pezzali, © Alberto Pezzali