Il 21 Novembre 2020 si è potrà assistere on line ad una intera giornata di conferenze che esploreranno il futuro di cibo e agricoltura. L’evento, sarà organizzato dal Green Economics Institute, (GEI) una rete globale di esperti di ecologia, che si propone di esplorare il rapporto degli esseri umani con la natura e la biodiversità trovando soluzioni olistiche al nutrimento della popolazione globale nel prossimo secolo.
Le domande a cui cercare risposta
Esperti da tutto il mondo si confronteranno per cercare di rispondere a domande come: Con quali pratiche dobbiamo revisionare e sostituire quelle esistenti? Come dovrà essere un agricoltore nei prossimi decenni? Che tipo di disuguaglianze dobbiamo affrontare? Fino a che punto e in che modo la tecnologia potrà aiutare l’agricoltura? Una riflessione su passato presente e futuro alla luce dalla consapevolezza che l’agricoltura industrializzata è anche uno dei settori che maggiormente contribuisce alle emissioni di CO2.
L’ evoluzione umana
Migliaia di anni fa gli esseri umani in tutto il mondo passarono dall’essere cacciatori-raccoglitori a coltivare e addomesticare animali. L’accesso a tali risorse ha consentito alla popolazione umana di aumentare e ha contribuito allo sviluppo del commercio e delle industrie; ulteriormente spinta dalla rivoluzione industriale, l’agricoltura ha costituito il fondamento della moderna società umana e ha consentito lo sviluppo di società complesse.
L’ agricoltura moderna
La moderna agricoltura industriale ha ridotto i costi economici e consentito un massiccio aumento della produzione alimentare, ma quali sono le conseguenze di questo sistema? I cambiamenti climatici innescati dalle attività umane hanno indotto una rapida perdita di biodiversità, mentre il sistema agricolo dovrà affrontare una pressione enorme nei prossimi anni a causa dell’aumento della popolazione. L’altra grande fonte di cibo su cui fanno affidamento circa 3 miliardi di persone, gli oceani, stanno subendo crescenti pressioni a causa della pesca eccessiva, dell’inquinamento e dell’aumento della temperatura dei mari. Inoltre la pandemia di COVID-19 ci ha obbligato a confrontarci con le inefficienze di questo sistema: catene di approvvigionamento interrotte e enormi quantità di cibo sprecate perché non potevano essere vendute.
Il GEI
Il GEI, fondato nel 2003, con questo evento e con la sua normale attività di formazione e conferenze mira a riformare l’economia, a prevenire la povertà alla fonte, fermare l’estinzione di massa di altre specie, aiutare la sopravvivenza dell’umanità arrestando l’attuale rapido cambiamento climatico e creando più giustizia ambientale, uguaglianza e inclusione.
I Premi Nobel vinti
L’Istituto ha nel suo team diversi vincitori del Premio Nobel, contribuisce con una propria delegazione al Protocollo di Kyoto e alle conferenze annuali delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.
Elisa Bozzarelli