Il fashion designer Marc Jacobs ha raccontato la sua quarantena, trascorsa al Mercer Hotel di Soho, in un cortometraggio dal gusto ironico e vagamente dark

All’inizio di marzo, quando la pandemia da Coronavirus ha colpito New York, Marc Jacobs si è ritirato nel famoso hotel alla moda e, preso da uno slancio creativo, ha filmato i momenti più salienti del suo periodo di reclusione, fino alla sua partenza, alla fine del lockdown.

La quotidianità in quarantena

Girato dall’assistente e collaboratore di lunga data Nick Newbold, A New York Story è un racconto, della durata di 24 minuti, delle attività svolte da Jacobs durante i 90 giorni di isolamento, dal bagno ai suoi cani Neville e Lady, alle cene da asporto. Il tono è tra il sarcastico e il romanzato; molta attenzione viene attribuita alla gestualità. Da un lato si nota la scrupolosa osservanza dei protocolli anti Covid-19, con il personale dell’hotel che indossa guanti in lattice a tutte le ore, e dall’altro emerge l’ossessione maniacale dell’artista per il proprio aspetto. Diverse scene riprendono, con dovizia di particolari, i rituali che Jacobs dedica alla cura della sua persona: dalla manicure alla creazione del perfetto smoky eyes. 

The one man show

La regia è caratterizzata da una scelta creativa ed umoristica, il designer interpreta non solo se stesso, ma anche la maggior parte dei membri del cast: l’addetto alla reception, il tecnico dell’aria condizionata, lo chef e il buttafuori del Submercer, nightclub dell’hotel Mercer. 

Gli unici ad avere un volto diverso sono due personaggi che, non a caso, rappresentano un punto di rottura rispetto all’uniformità della narrazione: l’amico a cui Jacob fa una video-chiamata dal bar, distante da lui nello spazio, e il facchino che porta nella stanza le valige del cliente successivo, dopo che il designer ha lasciato l’hotel, segno che il lockdown è finito e tutto sta cambiando. 

La moda e il make-up

I personaggi sono vestiti in maniera impeccabile, con un mix di uniformi del Mercer Hotel e capi firmati Marc Jacobs. Un filo di perle è l’accessorio simbolo, che lega tutti, mentre la mascherina è ciò differenzia i dipendenti dell’hotel, che ne indossano una chirurgica, dal designer che sceglie versioni modaiole in stoffa. 

Jacob opta per un look che attinge a piene mani dal mondo femminile e gioca con il make-up, i gioielli e le scarpe con i tacchi. Nella scena finale indossa addirittura un paio di short, abbinati a décolleté open toe, che gli lasciano le gambe completamente scoperte. 

New York City

Il film è anche una dichiarazione d’amore dell’artista per la Grande Mela. Le scene animate si alternano a scorci della città, che viene immortalata sia nelle sua calma piatta, durante il lockdown, che nel momento del risveglio, quando tutto sembra tornare alla normalità.

Adriana Fenzi

Marc Jacobs
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