Sguardi Altrove Film Festival più forte dell’emergenza
L’ edizione numero 27 del “Sguardi Altrove Film Festival” che si chiude sabato 31 ottobre ha saputo superare l’imprevisto scoglio dell’ultimo DPCM anti-Covid.
Il Festival, con la direzione artistica di Patrizia Rappazzo, infatti era partito lo scorso 23 ottobre su un doppio binario: in presenza, a Milano, all’Anteo Palazzo del Cinema e al Teatro Franco Parenti, e online, proiezioni e incontri in streaming, sul sito MyMovies.
Poi, domenica 25, la conferenza stampa del premier Giuseppe Conte e l’annuncio delle misure d’emergenza, tra cui la chiusura di cinema e teatri.
E a quel punto, Patrizia Rappazzo, cosa avete fatto?
“Ci siamo dovuti re-inventare la giornata di lunedì, che era interamente pensata per gli spazi del Teatro Franco Parenti, quindi dal vivo. Al volo, ho trovato uno studio fotografico, quello di Mario Tedeschi, e lì abbiamo registrato le interviste ai personaggi che sarebbero dovuti salire sul palco, le abbiamo caricate e mandate online”.
Come prosegue il Festival?
“Tutto online, compresa la cerimonia di premiazione in calendario per venerdì 30 alle 20. Il programma prevedeva un incontro dal vivo a Maria Sole Tognazzi, regista della serie Sky con Paola Cortellesi “Petra” e la proiezione di un episodio della serie. L’incontro sarà in streaming, ma l’episodio no, per ovvi motivi; manderemo in onda le clip che illustrano il progetto, che faranno da lancio all’intervista”.
Come procede la navigazione del Festival?
“Nonostante tutto, molto bene, All’inizio temevo che l’emergenza tenesse lontano il pubblico dalla sala, ma finché abbiamo potuto c’è sempre stato il tutto esaurito. Anche la vendita degli accrediti online è andata benissimo, sia per i film sia per i dibattiti”.
Quale il filo rosso del Festival 2020?
“Il futuro sostenibile: donne, diritti umani e ambiente. L’idea è quella, come ogni anno, di attraversare la cronaca, sociale e politica, a livello internazionale e rileggere, attraverso la lente del cinema, la comtemporaneità. Abbiamo messo assieme un programma, tra film e ospiti, ricco e che non è stato danneggiato dalla situazione contingente: quello che poteva essere un grosso problema è diventata un’opportunità. La sfida raccolta è diventata una risorsa, sfruttando al massimo il digitale, in ogni suo aspetto”.
Il Festival doveva partire a marzo…
“Il lockdown ci ha bloccato a pochi giorni dalla partenza. Abbiamo dovuto ripartire quasi da zero”.
Le sale cinematografiche sono chiuse fino al 24 novembre e il loro futuro, dopo quella data, è comunque incerto. L’online è destinato a rimpiazzare la sala?
“La affianca, non la sostituisce. La sala resta centrale, la sua magia è insostituibile, ma lo streaming permette di raggiungere un pubblico più ampio”.
Un auspicio per l’edizione numero 28, quella del 2021?
“Che sia senza mascherine, senza emergenze e in presenza”.
Carlo Faricciotti