Se c’è un genere letterario a cui non è riservato neanche un pouf nei salotti che contano ma sempiterno nel popolo degli appassionati che sa muovere questo è il fantasy. Netflix, Sky e Amazon Prime contano incassi iperbolici con fiction sul tema e l’editoria fa il suo eppure i suoi autori sono ancora scrittori di un dio minore.

L’arrotino diventa maledetto

Due anni fa tra le piacevoli sorprese si fece luce Andreina Grieco con “Yohnna e il Baluardo dei Deserti”, storia di un giovane arrotinoche, perdutosi nel deserto siriano, a causa della sete stappa una bottiglia liberando il Jinn Horèb, una malefica figura posta a protezione delle sabbie. Il romanzo fu accompagnato da una più che buona reazione tra gli amanti del genere. Oggi, sempre con la casa editrice Edikit, ecco il secondo volume “Yohnna e le lacrime di Israfil “che l’autrice battezza come conclusivo delle avventure del suo protagonista.

Che è sempre un arrotino, ai bambini racconta favole e leggende come nessuna delle madri è in grado di fare, è un bel ragazzo con i capelli neri che gli scendono fino a metà schiena, riceve gli sguardi amorevoli di una ragazza, Taluka, ma la sua vita resta turbata dal nefasto Jinn che lo tormenta a causa di un ultimo desiderio che il protagonista deve a esprimere e, quando viene a sapere che Amal, il fratellino di Taluka, è stato rapito incomincia una ricerca da cui il vero sale dell’intera avventura. 

Scrittura più nera

Questo secondo volume presenta una diversa natura narrativa. La scrittura è il frutto di un intreccio tra fantasy classico e romanzo nero tendente all’horror, quest’ultimo senza mai cadere in facili e pelose derive granguignolesche. Ci sono negromanti, stregoni e demoni, ad Abr’al-nabìdh, la Città di Madreperla, Shakara l’indovina compie guarigioni miracolose e ha il potere di attraversare le mura, tra le pagine si aggira il Jinn sadico e cannibale e lo stesso Yohnna si è ormai fatto uomo maledetto in grado di sgozzare due uomini con un colpo solo. Eppure l’incontro tra fantastico e racconto nero crea una coinvolgente ambientazione.

Dentro e fuori dal cliché 

Ma al di là del crossover come pura tecnica, la scrittrice partenopea di stanza a Milano, gioca molto con la fusione di stili per creare un odore e un sentire letterario che risulta il dato più piacevole dell’intera lettura. Si respira il profumo fresco degli aranci in fiore per poi percepire che l’atmosfera si è appena fatta oscura, si diffondono nell’aria gli odori di rosa canina e sandalo e poi ci attende un massacro, veniamo raggiunti dall’aroma di oli e spezie e una nuova crudeltà ci piove addosso girata la pagina.

Nel cliché e fuori dal cliché perché in fin dei conti una storia fantasy viaggia tanto sulle rotaie di una favola quanto nello stesso vagone delle tradizionali nursery rhyme adattate nei secoli incupe e spaventose nursery crime. I demoni fanno paura ma attraggono. E, come riflette un Yohnna ormai più maturo, le cose più spaventose necessitano solo di un lato differente da cui guardarle.

Corrado Ori Tanzi

“Yohnna e le lacrime di Israfil “
Andreina Grieco con “Yohnna e le lacrime di Israfil “
Andreina Grieco con micio
cover “Yohnna e le lacrime di Israfil “
“Yohnna e le lacrime di Israfil “ Andreina Grieco con “Yohnna e le lacrime di Israfil “ Andreina Grieco con micio cover “Yohnna e le lacrime di Israfil “

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