Hercule Poirot torna sul luogo del delitto. Non come assassino, ovviamente, ma come investigatore. Chi ha visto “Assassinio sull’ Orient Express” lo sa: alla fine di quel film Poirot riceveva un telegramma che lo convocava con urgenza in Egitto, per indagare su un fatto di sangue.
E ora, a tre anni di distanza da quel film, il viaggio dalla Serbia alle Piramidi è finito e l’investigatore belga con le sue celluline grigie è pronto a tornare in azione.
Nel segno di Madame Agatha
Difficile che qualcuno lo ignori, ma a beneficio di quei pochi spieghiamo di cosa stiamo parlando. “Assassinio sull’ Orient Express“, “Assassinio sul Nilo” e altri romanzi fanno parte del ciclo (33 romanzi e oltre 50 racconti) che Agatha Christie consacrò a Hercule Poirot e che si prolungò dal 1920 al 1975 (un anno prima della morte della scrittrice).
Poirot, belga naturalizzato inglese, prima poliziotto poi detective privato, è un bon vivant che ama la cucina, il buon vino e la sartoria di qualità. Caratterizzato da una parlata franco-inglese e da un paio di imponenti baffi, risolve i delitti solo con il suo intuito e la sua intelligenza straordinaria, le “celluline grige”, e mai farebbe ricorso alla violenza.
Certo non brilla per modestia: a chi gli chiede chi sia, risponde “Mi chiamo Hercule Poirot e sono probabilmente il miglior investigatore al mondo”.
Spesso portato sul piccolo e grande schermo, dal 2017 Poirot ha il volto del britannico (nord-irlandese per la precisione) Kenneth Branagh. Una scelta che ha scontentato molti puristi, ma che il grande pubblico ha premiato: “Assassinio sull’ Orient Express“, diretto oltre che interpretato dal sanguigno Branagh, incassò oltre 350 milioni di dollari, a fronte di un costo di 55 milioni.
Dai Balcani al Nilo
Dai Balcani al Nilo, la formula non cambia. Siamo sempre negli anni Trenta del secolo scorso, in un piccolo mondo sofisticato di ricchi (per nascita o per scalata sociale) che si rivela ben presto essere un nido di vipere.
Linnet Ridgeway (Gal Gadot), bella e ricca ereditiera, ha appena sposato Simon Doyle, Peccato che Simon sia l’ex fidanzato della miglior amica di Linnet, Jacqueline de Bellefort (Emma Mackey).
I signori Doyle per la luna di miele hanno scelto una crociera sul Nilo. Una sera, a bordo della nave, Jacqueline fa irruzione e spara a Simon, ferendolo a una gamba.
Jacqueline, in preda a una crisi di nervi, viene sedata con una forte dosa di morfina, che la lascia stordita per tutta la notte. Notte al termine della quale qualcuno uccide Lineet: al mattino della bella ereditieria c’è solo il cadavere.
Con Jacqueline fuori gioco per via del suo alibi, chi ha ucciso la signora Doyle? Poirot, anche lui a bordo, indaga. E indagando, smaschera molti segreti: Jacqueline non era l’unica persona, su quella nave, che avrebbe avuto buoni motivi per assassinare Linett…
Effetto traino
Chi conosce i film di supereroi della Marvel lo sa bene: alla fine di ogni film, dopo i titoli di coda, appare una breve sequenza che “lancia” il prossimo tassello della saga.
Nel caso di “Assassinio sull’ Orient Express” le battute finali, con l’invito a Poirot di recarsi con urgenza in Egitto, ha avuto un effetto traino quasi analogo: “La cosa stupefacente è che, dopo quella battuta, le vendite di “Assassinio sul Nilo” sono decollate, proprio per quella citazione in “Assassinio sull’ Orient Express“. E al momento abbiamo una crescita delle vendite su tutto il repertorio, particolarmente negli Stati Uniti, una delle cose che ci dà più soddisfazione. Insomma, ovviamente abbiamo venduto molte copie di “Assassinio sull’ Orient Express“, ma abbiamo anche venduto moltissimo di tutto il resto!” ha detto ai media James Prichard, pronipote di Agatha Christie e curatore dei diritti dei romanzi della illustre antenata.
La brutta notizia è che “Assassinio sul Nilo” non ha ancora una data di uscita in sala sicura. Prima dell’epidemia era fissata per ottobre. Con l’esplosione dell’emergenza, l’uscita è slittata a dicembre.
Ora la Disney, che ha incamerato il progetto dopo aver acquistato la 20th Century Fox, spiega che al momento il film è in stand.by, come altre grandi produzioni sue e di altre case.
Negli USA metà delle sale sono ancora chiuse, in Italia la situazione la conosciamo. Non ci resta che aspettare.
Carlo Faricciotti