La mostra “Tracey Emin / Edvard Munch: The Loneliness of the Soul ” è visitabile dal 15 Novembre al 28 febbraio 2021 presso la Royal Academy of Arts di Londra.

Una prima mondiale

Se le mostre che mettono insieme il lavoro dei grandi nomi dell’arte possono a volte sembrare una operazione più commerciale che culturale, attrazione di grandi folle ma con un pensiero curatoriale poco originale, la mostra “Tracey Emin / Edvard Munch: The Loneliness of the Soul ” alla Royal Academy of Arts di Londra, pur mettendo a confronto due artisti di fama internazionale, si preannuncia diversa.

Per la prima volta le opere di Tracey Emin esposte con quelle di Edvard Munch

Per la prima volta il lavoro dell’artista britannica Tracey Emin (nata nel 1963) e l’espressionista norvegese Edvard Munch (1863-1944),  nati a 100 anni di distanza saranno insieme per la volontà della Emin che, a lungo affascinata e ispirata dal lavoro di Edvard Munch, ha scelto personalmente una selezione dei suoi capolavori per accompagnare le proprie opere.

La mostra

La mostra presenta circa 26 opere di Emin, neon, sculture e dipinti, alcuni dei quali saranno esposti per la prima volta, accostati ad una selezione attentamente studiata di 18 dipinti ad olio e acquerelli di Munch, tratti da una ricca collezione e dagli archivi del Museo Munch a Oslo, in Norvegia. La mostra intreccia le opere di entrambi gli artisti dimostrando che Emin e Munch, sebbene separati dal tempo e dalla storia, esplorano nelle loro opere lo stesso paesaggio emotivo.

Gli anni formativi di Emin

Nei suoi anni formativi come artista, Emin è stata attratta dall’espressionismo dei dipinti sia di Edvard Munch che di Egon Schiele, la sofferenza della condizione umana e la psiche torturata riecheggiano in molte delle sue opere. Emin già nel 1982 faceva riferimento direttamente a Munch nel suo lavoro e lo vedeva come “un amico nell’arte“.

L’ esplorazione del “La solitudine dell’anima

Entrambi artisti autobiografici esplorano “La solitudine dell’anima“, si concentrano sui temi del dolore, della perdita e del desiderio. Emin ha scelto un gruppo di opere di Munch che evidenziano il suo fascino per la rappresentazione delle donne, i loro stati emotivi. Questo senso esplorazione intima del corpo come campo di battaglia è ugualmente riconoscibile nelle opere di Emin. Come Munch, anche Emin non ha paura di esaminare l’impatto degli eventi nella sua vita attraverso il suo lavoro. La morte della madre quando aveva solo cinque anni, e pochi anni dopo dalla sua sorella, e una serie di difficili storie d’amore, hanno contribuito a questa connessione.

L’ esplorazione delle emozioni come la perdita e il desiderio

Dipinti come “You were here like the ground underneath my feet” e “Because you left“, entrambi del 2016, esplorano le complesse emozioni riguardanti la perdita e il desiderio. Lo stesso vale per le opere di Munch, alcune molto famose come “The Death of Marat“, 1907, in riferimento al soggetto del famoso dipinto di Jacques-Louis David del 1793 che porta lo stesso titolo. Il rivoluzionario Marat è stato assassinato da Charlotte Corday, che temeva avrebbe incitato una guerra civile in Francia.

Marat

La storia presenta Marat come un eroe e Corday come una traditrice. Ė chiara la personale connessione di Munch con l’interpretazione della storia, aveva appena subito una dolorosa rottura con una donna con cui era stato fidanzato per diversi anni, un trauma che lo avrebbe perseguitato per tutta la vita e che ha avuto ripercussioni su molto del suo lavoro. 

La collaborazione tra il Museo Munch e la Royal Academy of Arts

Co-organizzata dal Museo Munch di Oslo e Royal Academy of Arts, curatrici  Kari Brandtzæg (Munch) e Edith Devaney (Royal Academy of Arts), dopo la Royal Academy, la mostra aprirà nel nuovo edificio del Museo Munch nell’estate del 2021.

Elisa Bozzarelli

Fotografie : ©Designs and Patents Act 1988

Halvakt sittende
Because You Kept Touching Me
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You Kept it Coming
The Death of Marat
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You Kept it Coming
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Because you left
More Solitude
I am The Last of my Kind
It - didnt stop - I didnt stop
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