Sfida importante per Stefano Raimondi, nuovo Direttore artistico di ArtVerona: creare un palinsesto completamente online per lo svolgimento di questa seguitissima fiera dell’arte moderna e contemporanea, una scelta che si è resa necessaria dopo la decisione – inevitabile a causa emergenza Covid – di rimandare la 16° edizione in presenza al 2021.

Competenza e determinazione hanno consentito di trovare per questa fiera tanto attesa una modalità di svolgimento diversa da quella tradizionale, ma ugualmente capace di appassionare un grande numero di persone. 

Il suo debutto come Direttore Artistico di ArtVerona avviene in un momento di difficoltà e limitazioni provocate dalla pandemia, eppure il programma della fiera si presenta ricco e articolato. Ci può spiegare come ha organizzato la manifestazione?

La manifestazione era stata già inizialmente pensata con una duplice natura, sia fisica che digitale. Eravamo preparati a sviluppare un programma esclusivo per il digitale e quando questa scelta si è resa inevitabile abbiamo potenziato questo programma rielaborando dei contenuti pensati per la fiera fisica, oltre a quelli esclusivi già pensati per la piattaforma. Tuttavia non posso nascondere che un anno così complicato ha portato una mole di lavoro più che raddoppiata per quanto riguarda la direzione artistica della fiera; è stato come organizzare molteplici fiere a causa dei continui e inaspettati cambiamenti. Tuttavia alla squadra storica di ArtVerona si è aggiunto un team di persone molto valide e competenti che ha permesso la perfetta realizzazione di questo programma e c’è stata da parte delle gallerie e delle istituzioni coinvolte la massima collaborazione alla riuscita di questa edizione.

ArtVerona è la fiera dell’arte moderna e contemporanea. Qual è l’identità, il “cuore” di questo attesissimo appuntamento annuale?

ArtVerona è maturata nel tempo fino a diventare la principale fiera rivolta alla promozione e valorizzazione del sistema dell’arte italiana. L’hashtag #ItalianSystem, definisce il percorso esclusivo intrapreso da ArtVerona, una fiera che vede il coinvolgimento diretto e la partecipazione di collezionisti, gallerie e artisti ma anche di musei, fondazioni, residenze d’ artista, spazi indipendenti, riviste e i principali operatori culturali che contribuiscono a definire e promuovere il valore della cultura e dell’arte moderna e contemporanea. ArtVerona propone una visione circolare e innovativa del sistema artistico all’interno di una manifestazione elegante e curata, che fonda la propria attrattività su un’identità consolidata, sulla cura e varietà della proposta, la centralità del collezionista e il contesto territoriale.

Nonostante le difficoltà del momento, l’interesse per questa manifestazione è sempre molto alto. Tante le realtà coinvolte e le iniziative programmate. Ci può guidare in un percorso virtuale all’ interno di ArtVerona?

Sono tre le iniziative previste per la piattaforma digitale, accessibile dal sito internet di ArtVerona. I nomi di questi programmi si ricollegano ai colori dominanti della grafica coordinata di ArtVeronaDigital BlackDigital Yellow e Digital White by ANGAMC. La piattaforma è stata messa a disposizione gratuitamente sia per il pubblico che per le gallerie partecipanti alla fiera. ArtVerona, nel ruolo di fiera volta a fare rete e a promuovere il sistema dell’arte, porta avanti l’impegno nell’organizzazione di Level 0, format che vede la collaborazione tra musei, fondazioni, gallerie e artisti e negli anni ha dato vita a mostre, installazioni, performance, workshop, incontri che hanno raccolto il consenso di critica e pubblico. Oltre ai musei che  hanno aderito quest’anno, dimostrando di aver colto pienamente il senso di questo progetto, – Ca’ PesaroGalleria Internazionale d’Arte Moderna di Venezia, Fondazione Modena Arti Visive di Modena, Galleria d’Arte Moderna Achille FortiPalazzo della Ragione di Verona, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, M9-Museo del ‘900 di Mestre Venezia, Mart- Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, Museo MA*GA di Gallarate (Varese), Palazzo Collicola Arti Visive di Spoleto (Perugia) – entrano nel progetto per la prima volta le fondazioni private – Fondazione Baruchello, Roma, Fondazione Coppola, Vicenza, Fondazione Dalle Nogare, Bolzano, Fondazione Giuliani, Roma, Fondazione Morra Greco, Napoli, Nomas Foundation, Roma– sulla base di un recente fenomeno che vede diversi collezionisti decisi ad aprire al pubblico il proprio patrimonio di arte contemporanea, diventando veri e propri attori del sistema dell’arte italiano. Dopo che il 27 novembre si è svolto digital black, il primo “Black Friday” italiano dell’arte contemporanea, è in svolgimento, dal 4 al 14 dicembre 2020, Digital Yellow che consente a ogni galleria di presentare a collezionisti e appassionati da un minimo di 5 fino a un massimo di 15 lavori di artisti rappresentati. La rassegna digitale si chiude con Digital White by ANGAMC e si svilupperà dal 15 dicembre 2020 al 10 gennaio 2021 nella modalità di un Solo Show, in cui si potranno approfondire i lavori di singoli artisti. A questo si aggiungono i talk condotti ogni giovedì da Maria Chiara Valacchi sulla pagina Instagram di ArtVerona, gli appuntamenti di studiochat in cui gli artisti si raccontano e gli approfondimenti di critical collecting condotti da Antonio Grulli tra giovani curatori e collezionisti

A chi si rivolge ArtVerona, che possibilità offre? 

Si rivolge a tutti gli appassionati d’arte, a chi sa già di amarla e a chi ancora non lo sa ma ha dentro di sé la scintilla pronta a scoccare. Si rivolge ai collezionisti storici e a coloro che presto lo diventeranno, alle nuove generazioni e al pubblico con cui la fiera è cresciuta e maturata, alla comunità artistica internazionale e allo stesso modo al territorio di Verona. ArtVerona offre la possibilità di scoprire le ricerche più innovative, distanti da quelle mainstream delle grandi fiere d’arte, così come di apprezzare i grandi lavori dei maestri del moderno.

Lei è il più giovane Direttore Artistico di ArtVerona. Cosa rappresenta questo incarico per Lei e quali obiettivi si pone? 

Dal mio punto di vista, dopo 10 anni come direttore del network culturale The Blank e 7 anni come curatore della GAMeC, ArtVerona rappresenta una nuova sfida a livello di contenuti e di competenze. Come in tutti gli altri incarichi mi sono sempre messo al servizio e all’ascolto delle esigenze degli operatori con cui lavoro. Il mio obiettivo è quello di permettere alla fiera, nel corso del mio triennio di Direzione Artistica, di consolidare la sua posizione all’interno dello scenario italiano, di farla maturare dal punto di vista della qualità, della selezione, degli eventi in città e possibilmente anche in quello dei partner che la sostengono.

In quale modo, oggi, è possibile promuovere il sistema italiano dell’arte moderna e contemporanea?  

La modalità a mio avviso più significativa è quella di superare le frammentazioni che affliggono il sistema capendo che non ci deve essere necessariamente competizione ma che la collaborazione può portare a risultati migliori. Il sistema dell’arte italiano è composto da figure di primissimo piano a livello internazionale, sia come gallerie che come musei, curatori, giornali. Questi attori devono necessariamente fare quadrato per sostenere gli artisti italiani che in questo momento faticano a emergere. Dobbiamo a mio modo di vedere avere più stima di quello che siamo, facciamo e produciamo. 

Che tipo di interesse riscontrate nelle nuove generazioni?  

Un interesse ad avvicinarsi agli artisti più giovani e emergenti, con opere che parlano dell’oggi o cercano di predire il domani. Un interesse a vivere l’arte come elemento della quotidianità e non come qualcosa di lontano e distaccato. Le nuove tecnologie, l’esplosione della street art, l’apertura di nuove gallerie, l’attenzione dei media hanno contribuito a facilitare i processi di dialogo tra il pubblico e l’opera, 

Rileggendo alcune interviste da Lei rilasciate dopo essere stato nominato Direttore Artistico, si trovano dichiarazioni come queste: <<Immagino ArtVerona in dialogo con il mondo e in stretta relazione col contesto in cui interagisce, capace di interrogarsi sugli argomenti centrali della nostra contemporaneità >> E ancora  <<…Una fiera attenta all’accessibilità del patrimonio artistico che presenta…>>. Quanto di ciò che aveva pensato si sta realizzando?  

Direi che queste parole hanno trovato poi riscontro con i fatti anche se naturalmente c’è ancora molto lavoro e margine di miglioramento. Ma diversi segnali sono positivi: la partecipazione di gallerie di qualità, il fatto che per esempio Level 0 abbia coinvolto quest’anno 19 tra musei e fondazioni, un numero record, mi fa pensare che le più importanti realtà istituzionali abbiano visto in questo progetto uno strumento di relazione con l’Italia e il territorio. La partecipazione ai progetti e alle conversazioni di importanti personalità internazionali, così come le opere proposte artistiche sulla piattaforma rendono questo primo anno assolutamente positivo.

Quali saranno i punti di forza dell’edizione 2021 in presenza?  

Anche se non mi voglio sbilanciare troppo l’edizione che si terrà ad ottobre permetterà di presentare importanti novità e nuove sezioni della fiera e di costruire un legame forte con la città e diversi luoghi che la costituiscono. Fiera e città, manifestazione in presenza e digitale rappresentano le dicotomie che troveranno sintesi nel 2021.

Lidia Cimino

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Stefano Raimondi
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