Abiti per tutti i giorni, per la sera o da sposa. Per le vacanze, per un cocktail o una cena di gala. L’Amusée, brand creato dalla giovane stilista Gwenaelle Bizot, si pone l’obiettivo di creare il look giusto per ogni occasione. Privilegia tessuti naturali, una fabbricazione “made in France” e un sistema di vendita online grazie al quale i capi, realizzati su misura, sono proposti a prezzi accessibili.
Quando è nata la tua passione per la moda? Quando hai deciso che sarebbe diventata il tuo lavoro?
La storia inizia da mia nonna che faceva la sarta e mi ha insegnato tutto. Da adolescente personalizzavo tutti i miei abiti. Il mio primo successo è stato a 16 anni: ho aiutato un negozio di abbigliamento a vendere le sue rimanenze di magazzino, reinventando stili e forme. A 25 anni una persona mi ha fermato per strada per chiedermi da dove venissero i vestiti che indossavo, erano mie creazioni, così avuto il mio primo ordine, poi 10, 100, 1000… Da quel momento ho iniziato a creare, cucire e ricevere le clienti nel mio soggiorno. Infine, ho deciso di lanciare il mio brand e di creare l’Amusée.
I tuoi abiti sono realizzati su misura, per quale motivo hai fatto questa scelta?
Perché è il mio stile e ciò che mi piace! Adoro quando le persone possono giocare con i propri abiti, creando modelli unici. Quando si personalizza è come se si creasse un legame tra i clienti e i loro vestiti. È l’opposto del fast fashion.
Usi molti materiali naturali per le tue creazioni. C’è una ragione ecologica in questa scelta?
Certamente. Per me è importante lavorare in modo assolutamente “pulito e green”. Non solo uso materiali naturali, ma spesso riutilizzo anche tessuti di scarto. Propongo alle spose di tingere i loro abiti dopo il matrimonio per riutilizzarli. Nulla viene sprecato, trasformiamo tutto ciò che avanza dopo aver fatto un abito (borse, fasce, fazzoletti…). Il mio ultimo progetto è stato quello di trovare un poliestere riciclato molto pulito per proporre il primo abito da sposa ecologico.
L’emergenza Covid-19 ha cambiato il mondo della moda. Pensi che questa crisi ci abbia insegnato anche qualcosa di positivo?
Lo spero. L’unico aspetto positivo di questa crisi è il fatto che la gente sta acquisendo consapevolezza dei pericoli del fast fashion sull’ambiente ed è pronta a cambiare il proprio modo di consumare. Durante il lockdown, ci siamo accorti che il nostro guardaroba era pieno di abiti che non usavamo. Il futuro della moda è: comprare meno, comprare meglio ed essere consci di ciò che si compra. Sono molte le possibilità di riutilizzare materie prime o vecchi vestiti per dare vita a qualcosa di nuovo. L’Amusée ha sempre lavorato in questo modo: piccole produzioni in Francia, fatte a mano, su ordinazione, con il riciclo dei tessuti di scarto…
Quali sono i tuoi prossimi progetti?
Il mio primo progetto è quello di continuare a promuovere il concept che sta alla base di L’Amusée. Per noi, è sicuramente un modo diverso di lavorare. Poi sono intenzionata ad aprire un nuovo atelier nella campagna francese, creerebbe posti di lavoro e promuoverebbe il “made in France“. Mi piacerebbe anche far crescere L’Amusée all’estero. Siamo già in Canada, Belgio e Svizzera. Sarei felice di vedere il mio brand acquisire visibilità in molti altri paesi.
Adriana Fenzi