Google Arts & Culture dedica una mostra virtuale all’attivista considerata la “madre del femminismo indiano”
Fu la prima insegnante di sesso femminile in India. Insieme al marito Jyotirao Phule, fondò una scuola per ragazze e successivamente un rifugio per donne in difficoltà. Il suo percorso è considerato un simbolo dell’impegno a favore dell’emancipazione femminile.
L’infanzia
Savitribai nacque nel 1831 a Naigaon, nello stato di Maharashtra; nel 1840, all’età di nove anni, sposò Jyotirao Phule, diventando una sposa-bambina, e si trasferì con il marito a Pune.
Sin da ragazza mostrò di avere una forte curiosità e voglia di apprendere, tanto che Jyotirao, colpito dalla sua fame di conoscenza, le insegnò a leggere e scrivere.
Savitribai iniziò, quindi, i suoi studi per diventare insegnante, che concluse nel 1847.
La scuola
Spinta dall’obiettivo di migliorare le condizioni economiche e sociali delle donne nel paese, Savitribai, insieme a Jyotirao, aprì una scuola femminile nel 1848, divenendo al contempo la prima donna ad esercitare la professione di insegnante in India. In questo modo si attirò addosso le ire della società tradizionale e spesso si trovò a subire aggressioni e minacce.
Nel 1853, Savitribai e Jyotirao costituirono un’associazione a scopo formativo che fondò diverse scuole per donne di tutte le classi sociali nei villaggi limitrofi.
Il ricovero
Mossa a compassione dalle difficili condizioni di vita delle vedove indiane, Savitribai aprì per loro una casa-rifugio nel 1854 e, nel 1864, avviò la costruzione di un grande ricovero per donne bisognose, vedove e spose-bambine ripudiate dalle famiglie. Diede loro la possibilità di ricevere un’istruzione e adottò Yashwantrao, figlio di una vedova ospite dell’istituto.
Gli appartenenti alle caste più basse non potevano, a quel tempo, servirsi del pozzo del villaggio. Jyotirao e Savitribai decisero, quindi, di scavare un pozzo nel loro cortile, affinché queste persone avessero accesso all’acqua. Il loro gesto fu visto come un tentativo di sovvertire lo status quo e diede adito a proteste nel 1868.
Satyashodhak Samaj
Il lavoro di Savitribai si rivelò fondamentale nella creazione di Satyashodhak Samaj, un’istituzione, frutto di un’idea di Jyotirao, che si proponeva di combattere ogni discriminazione ed eliminare la necessità di una gerarchia sociale.
Nel 1873 Savitribai istituì la pratica del matrimonio Satyashodhak, in cui le coppie prestavano giuramento di istruzione e uguaglianza.
Nel 1852 ricevette, dal governo britannico, il titolo di migliore insegnante dello Stato e l’anno successivo ottenne ulteriori encomi per il suo impegno nel settore dell’istruzione.
Nel 1890 Jyotirao morì e Savitribai assunse la direzione di Satyashodhak Samaj.
Gli ultimi anni
Nel 1897 la peste bubbonica si diffuse nel Maharashtra. Savitribai decise di offrire il suo aiuto e aprì una clinica a Hadapsar, Pune. Mentre soccorreva una vittima di peste di 10 anni, contrasse a sua volta la malattia, che le fu fatale. Morì il 10 marzo del 1897.
La storia della sua vita rappresenta un modello per molte attiviste che si battono per i diritti delle donne.
Adriana Fenzi