E’ passato oltre un mese dalla sesta edizione del Festival Donizetti Opera e continuano a piovere valutazioni positive, riconoscimenti. L’organizzazione del festival, in questo periodo drammatico di pandemia, non è stata facile, ma grazie al contributo di tanti per trovare idee, soluzioni, proposte innovative e grazie alla web Tv è stato possibile proporre il ricco programma ad un pubblico molto vasto, sia italiano che di altri paesi del mondo.
Molto apprezzata è stata l’iniziativa del mecenate Marco Mazzoleni, imprenditore e melomane bergamasco, che ha deciso di donare 100 abbonamenti alla Donizetti web Tv ad altrettante persone che, per motivi diversi, non avrebbero avuto modo di acquistarli. Un vero gesto di generosità fatto da un uomo che nutre, nei confronti della musica, una vera, profonda passione.
Come è nata la sua decisione di fare la donazione di cento abbonamenti alla Donizetti web Tv?
Collaboro da diverse edizioni con il festival. Ed ogni anno ci confrontiamo sui progetti che si possono condividere. È stata evidenziata in fase di lancio della web-tv la difficoltà nel beneficarne per alcune categorie svantaggiate, per diverse cause. Dunque questa era una opportunità per risolvere il problema e l’abbiamo intrapresa. Mi pare abbia funzionato.
Qual è il senso profondo e quali sono le finalità del suo gesto?
La finalità era favorire le persone disagiate, permetterne l’accesso anche a questi livelli. Di fondo cerco di contribuire come posso al sostegno del festival in quanto credo nelle potenzialità del progetto. Per la città. E per tutti. Sono molto sensibile ai problemi sociali, da sempre.
Che possibilità in più offre l’abbonamento alla Donizetti web Tv rispetto all’accesso gratuito?
L’accesso gratuito dà la possibilità di fruire solo di alcuni contenuti divulgativi, quali ad esempio le puntate sull’ “alfabeto donizettiano” o alcune brevi presentazioni. Mentre con l’abbonamento è possibile assistere alle dirette delle opere, non divulgate attraverso altri canali mediatici. È possibile visionare gli approfondimenti, le guide all’ascolto, che peraltro sono molto utili e propedeutiche. Sono fatte molto bene. Le consiglio vivamente.
La sua iniziativa è stata definita come una sorta di “abbonamento sospeso”, con un chiaro riferimento alla tradizione di Napoli del “caffè sospeso”. Le piace questo paragone?
Bellissimo. È una prassi molto sentita non solo a Napoli anche in molte altre città e località del paese. È molto bello il suo significato, sociale. È un accostamento di valore umano.
Lei è stato inserito dalla rivista “Classic Voice” tra i dieci personaggi più rilevanti del mondo musicale 2020 insieme a nomi molto prestigiosi della scena internazionale. Chi sono gli altri nove e cosa significa per Lei questo riconoscimento?
Igor Levit, pianista. Luciano Messi, sovrintendente del Festival di Macerata. Il direttore d’orchestra Antonio Pappano, la coppia alla guida del Maggio Musicale Fiorentino Alexander Pereira-Zubin Mehta, il sovrintendente del Teatro La Fenice Fortunato Ortombina, il presidente del Festival di Salisburgo Helga Rabl-Stadler, la prima viola dell’Orchestra del Teatro alla Scala Danilo Rossi e le sarte del Teatro Regio di Parma. Mi sono ritrovato accanto a professionisti che stimo moltissimo e con i quali ho condiviso un medesimo spirito di intraprendenza. Dobbiamo reagire. La musica deve andare avanti. Il settore deve farsi sentire, è fondamentale. Mi sento solidale a tutti coloro che mi hanno dato molto, in scena e fuori.
Lei è un imprenditore, ma il suo gesto di donare 100 abbonamenti digitali alla Donizetti web Tv rivela un grande amore per la musica. Ci può raccontare le radici e le varie fasi di questa sua passione? Anche Lei è musicista?
La musica nella mia formazione culturale e civile ha sempre avuto un ruolo rilevante. Soprattutto per quanto riguarda l’Opera Lirica, e la musica classica. L’Opera ti mostra il mondo sotto altri punti di vista, addestra ad entrare nelle dinamiche delle persone. A saper ascoltare, ma sarebbe meglio dire “sentire”. Divenire empatici. Non ho mai inteso il fatto musicale come mero intrattenimento, nemmeno quando suonavo da ragazzo. La musica è una cosa seria. È una disciplina che richiede impegno, approfondimento. La musica cosiddetta “impegnata” è molto esigente, con i propri cultori. Ma anche molto riconoscente…
Lei è il primo aderente al gruppo degli Ambasciatori di Donizetti. Di cosa si occupa, in particolare, questo gruppo?
La finalità degli Ambasciatori è di farsi portavoce del Festival Donizetti Opera nel tessuto economico, anche all’estero. E di contribuire ai progetti. È una iniziativa nella quale ho creduto fin da subito, seduta stante. Sono bastate poche parole, pochi sguardi. È un progetto visionario e concreto, in cui credo molto. Diventerà un grande festival, tra i più importanti al mondo. Donizetti era un genio, riconosciuto in ogni parte del mondo.
Che importanza ha avuto in questo momento così difficile a causa della pandemia la Web Tv per la diffusione delle opere del grande compositore?
Quello di Donizetti è stato il primo Festival al mondo a svolgersi in diretta televisiva con la Web Tv in pieno lock-down. Ricordiamo che a Bergamo eravamo in zona rossa, strade deserte. Bergamo usciva da una tragedia che ha segnato profondamente ognuno di noi. Questa edizione del Festival è stata una operazione di straordinaria intraprendenza e lungimirante. Anche altri teatri hanno poi preso questa strada. È stato un segnale molto importante, per il sistema e per la città. Si è saputo valorizzare un momento di crisi. Sarò sempre grato a Francesco Micheli, Giorgio Berta, Riccardo Frizza, Floriana Tessitore, Andra Compagnucci, ed il resto dello staff per quello che hanno fatto per noi. È stato emozionante, indimenticabile. Vorrei nominarli tutti, uno per uno. Fino all’ultimo. Una squadra eccezionale, che lavora sodo. Meritano la nostra fiducia.
Secondo Lei, in futuro, la web Tv potrà rappresentare una valida alternativa all’ascolto della musica dal vivo in teatro, in questo caso al Teatro Donizetti, riaperto dopo un lungo restauro?
Una alternativa no. Uno strumento ulteriore, si. La web Tv è molto utile per promuovere il festival, soprattutto nel mondo. E per fornire al pubblico contributi aggiuntivi. Ma nel teatro è fondamentale partecipare in presenza. È un momento rituale, non tanto nella forma quanto nella sostanza. Ciò che accade in scena deve essere una esperienza reale, affinché si verifichi quel miracoloso evento che è la catarsi.
Che parole userebbe per far nascere nelle persone ancora distanti da questo linguaggio musicale il desiderio di ascoltare le opere di compositori come Donizetti?
È molto semplice, direi elementare: vivete dentro di voi ciò che accade in scena. E questo possono farlo tutti. A qualsiasi livello. Poi si può leggere, studiare, approfondire. Conoscere la notazione musicale, anche leggere le partiture. Ma tutto parte da ciò che si prova, dal cuore. La musica è scritta per noi. Col cuore, per i cuori. Qualsiasi linguaggio, dal Barocco alla musica contemporanea. Amare è conoscere.
Tornando al suo dono di 100 abbonamenti digitali, quanto è importante, oggi, far conoscere la musica classica e, in generale, diffondere l’Arte in ogni sua forma?
Bisogna tenere presente una cosa fondamentale. Oggi, soprattutto all’estero, è dimostrato che musica, arte, e cultura, integrati anche al turismo, sono un volano economico formidabile per il territorio. Efficiente ed economicamente sostenibile. Sono un moltiplicatore importante per l’indotto. E soprattutto sono mestieri, opportunità di lavoro. In particolare per i giovani. È una opportunità di sviluppo. L’Opera Lirica credo sia la forma d’arte più completa, che implica tutte le facoltà umane. E credo sia quella che agisce più profondamente nell’animo. Sogno città in cui nelle famiglie e nelle scuole si studia e si ama la musica. Le famiglie possono fare molto oggi, in attesa della politica. Anche se forse la politica non arriverà mai più. Facciamolo noi. Così si crea una domanda, forte. Per tutto il settore. Poi ognuno prenderà la strada che vuole nella vita, ma la musica è una straordinaria compagna di vita…
Lidia Cimino