In occasione della Giornata della Memoria, il 27 gennaio, sarà reso disponibile sulle piattaforme di streaming online, Tvod distribuito da Wanted Cinema con il patrocinio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI), “Se questo è amore”, un’opera diretta da Maya Sartafy, che racconta una tragica storia d’amore nel periodo del Nazifascismo, ricostruita attraverso le testimonianze ed una tecnica visiva sorprendente.
Il documentario, infatti, ricostruisce l’accaduto attraverso una serie di testimonianze dirette e una tecnica che utilizza foto storiche ed immagini d’archivio di quei momenti: il fotomontaggio multistrato, mai utilizzato per mettere in scena eventi drammatici. Viene così mescolato l’aspetto realistico con l’illustrazione per creare un effetto 3D che riporti gli eventi in una prospettiva contemporanea.
Sinossi
Helena Citron è un’ebrea deportata ad Auschwitz, dove trova un’inaspettata consolazione da parte Franz Wunsch, un ufficiale delle SS che si innamora di lei. Nonostante il rischio di essere scoperti, portano avanti la loro relazione fino alla fine della guerra. Trent’anni dopo, Helena riceve una lettera dalla moglie di Wunsch, che le chiede di testimoniare in favore del marito, durante i processi agli ex ufficiali in Austria. Helena dovrà quindi affrontare una scelta molto difficile.
Il parere della regista
“Per come la vedo io, l’aspetto più importante di questo film è la percezione della polarizzazione tra bene e male” ha dichiarato la regista Maya Sartafy “soprattutto per il momento storico che stiamo vivendo. Questo è ciò che rende la storia tanto importante da dover essere raccontata. “Se questo è amore” solleva inevitabilmente questioni etiche che riguardano i protagonisti del passato. Si sforza di sospendere il giudizio offrendo una visione umana della loro vita durante quel terribile periodo nel campo di concentramento e degli sforzi che avrebbero dovuto compiere in seguito per tornare a vivere.”.
Durante la conferenza stampa ha inoltre aggiunto, rispondendo alle domande dei presenti, che l’ambivalenza delle figure l’ha spinta ancor di più a cercare il medium giusto per raccontare il tutto. In particolare, nella figura di Franz, non è possibile rivelare semplicemente il “male assoluto”, quanto la complessità di un uomo, sì sadico, ma che ha dentro di sé anche molto altro da offrire.
La regista Sartafy, ha inoltre raccontato come la comunità ebraica sia stata sempre molto accogliente nei suoi confronti e nei confronti del suo film-documentario, mentre con quella Austriaca ha avuto maggiori difficoltà: non si è ancora arrivati al risolvere il rapporto dell’Austria con il suo passato di quel periodo. Il presentare anche i personaggi delle SS, ed intorno ad esse, come umani e non come “mostri”, costringe a fare i conti con il fatto che anche l’umanità, in un certo senso anche il proprio vicino di casa, sia capace di atti tanto efferati
Wanted Cinema e le prossime uscite
Wanted Cinema, il distributore del docu-film su diverse piattaforme quali anche “Wanted Zone” e “Mio Cinema”, durante la conferenza stampa, oltre ad aver specificato le ovvie motivazioni per cui la visione si è spostata online, ha anticipato alcune delle prossime uscite, come “Corpus Cristi”, “The Painter and The Thief”, in corsa ai prossimi Oscar, ed un’acquisizione direttamente dal Festival di Venezia, cioè “The Man who sold his skin”, con un cast stellare, tra cui Monica Bellucci.
La rappresentate, Anastasia Plazzotto, ha poi annunciato che partirà una raccolta fondi, in collaborazione con il Comune di Milano, per l’apertura di un nuovo cinema per le famiglie nel parco del Giambellino. Sicuramente un azzardo, dato il periodo pandemico, ma in cui credono particolarmente.
Laura Galasso