Il DOCU FILM: TUTTA LA VERITA’
Sbarcherà il 5 febbraio sui canali FX e Hulue ci aiuterà a ricostruire la dinamica dei fatti, il documentario ‘Framing Britney Spears’,girato dal New York Times e coprodotto dalla Left / Right, che racconta la carriera della biondissima e celebre pop star oggi trentanovenne, dagli esordi all’apice del successo, fino agli eccessi e al relativo declino. Una serie di eventi contrari, inanellati nel corso degli ultimi anni e documentati dai media, hanno fatto dubitare delle facoltà mentali dell’artista, rendendola inadatta a prendere decisioni in maniera autonoma, soprattutto incapace di poter essere una madre equilibrata per i suoi due figli, anche a causa della nota bipolarità.
UNA PESANTE BATTAGLIA GIUDIZIARIA
Inevitabile il seguente crollo psicologico, verticale e repentino, causato a parere di molti da una pesante battaglia giudiziaria (partita nel 2008 e ancora in corso) contro suo padre Jamie Spears, diventato il tutore legale e finanziario dell’intero patrimonio di Britney (che ammonta a ben 45 milioni di dollari!). Nel novembre 2020 il Tribunale di Los Angeles ha deciso di riesaminare il provvedimento, come richiesto dalla Spears. Dal canto suo il padre, durante un’intervista rilasciata in esclusiva alla CNN, continua a ribadire le sue buone intenzioni finalizzate a proteggere Britney da tutti coloro che vorrebbero sfruttarla. Ma la realtà pare ben diversa, dato che viene indicato da molti come un malvagio carceriere, che obbliga la figlia a vivere reclusa in casa, lontana da tutti.
#FREEBRITNEY!
Nel 2009 è nato il movimento #FreeBritney (hashtag lanciato da Jordan Miller, un suo fan; ndr) composto da un sostenuto gruppo di sostenitori che accusa Mr. Spears di essere causa della grave depressione della pop star. Come riportato dal quotidiano ‘The Sun’ in tanti sarebbero convinti che, fragile e impaurita, ‘The princess of pop’ stia usando i social per comunicare e inviare messaggi subliminali proprio per chiedere aiuto, postando di continuo sul proprio canale Instagram dei mini clip nei quali balla nella propria stanza, con lo sguardo spento e assente.
LA PROTESTA SI TINGE DI ROSA
Nel luglio 2020 un piccolo esercito di fan si è dato appuntamento davanti al tribunale Stanley Mosk a Los Angeles con tanto di cartelli di protesta e intonando slogan armati di megafono rosa, per chiedere la ‘liberazione’ della cantante.
Un contributo dell’interessante docu-film ci viene fornito dal teaser, lanciato in rete dall’emittente FX Networks. Tra le chicche, molte interviste esclusive agli avvocati e alle persone vicine a Britney.
Sonja Annibaldi