Dall’1 aprile all’11 luglio 2021, i Musei San Domenico di Forlì ospiteranno Dante. La visione dell’arte, mostra organizzata dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì con la collaborazione della Galleria degli Uffizi in occasione del settimo centenario dalla morte di Dante Alighieri.
Forlì città dantesca
Il percorso espositivo comprenderà circa cinquanta opere, tra dipinti, sculture e altri manufatti, realizzate tra il 1200 e il 1900 da artisti provenienti da tutta Europa, uniti dal sentimento comune di celebrare il Sommo Poeta, la sua vita e le sue produzioni letterarie.
Durante la conferenza stampa, sono intervenuti i tecnici che hanno sostenuto, organizzato e promosso questo evento in prossima apertura. Molti hanno puntualizzato l’importanza di Forlì come città ospite di quest’esposizione per via del suo titolo di “città dantesca”: Dante stesso, infatti, vi trovò rifugio nell’autunno del 1302 per poi farvi occasionalmente ritorno in seguito.
Celebrare Dante Alighieri come simbolo dell’identità nazionale
Il presidente uscente della Fondazione, Roberto Pinza, si è soffermato sul ruolo moderno del capoluogo romagnolo, che pur non avendo una particolare storia nel mondo dell’arte, ha trovato progressivamente il suo posto nel panorama nazionale e internazionale. Ha aggiunto: “Quando si parla di Dante Alighieri si arriva veramente al tema della nostra identità. Abbiamo avuto il altissimo, grande privilegio di poter organizzare questa iniziativa assieme alla Galleria degli Uffizi e, nonostante il periodo difficile, ci prendiamo con coraggio questo rischio, pur con prudenza e forti dell’organizzazione appropriata: è importante che la fiamma della cultura si espanda anche nei momenti peggiori”.
Anche l’assessore alla cultura Mauro Felicori ha sottolineato quanto sia stato difficile gestire la mostra dello scorso anno, svoltasi in piena pandemia, e non nega che anche quest’anno potranno probabilmente presentarsi dei momenti faticosi per via delle chiusure dei musei. Il sindaco di Forlì Gian Luca Zattini si è unito a questo importante spunto di riflessione e ha dichiarato: “Questa occasione rappresenta la volontà di uscire dalla crisi della nostra città e della cultura. Ritengo che questa mostra abbia un’importanza fondamentale, perchè rappresenta il suggello della vera via dantesca, il percorso da Firenze a Ravenna che ha visto Forlì come punto centrale, uno dei punti di riferimento della sua storia.”.
Il contributo della Galleria degli Uffizi
Entrando nel vivo della mostra, il direttore della Galleria degli Uffizi Eike Schmidt ha annunciato che saranno presenti una cinquantina di opere provenienti dal museo fiorentino, che ha messo a disposizione il proprio contributo scientifico, con i suoi storici dell’arte, i restauratori e gli archeologi. Ha annunciato, poi, che questa sarà la prima esposizione che permetterà al pubblico di vedere il celebre ritratto di Dante Alighieri ad opera di Andrea del Castagno, risalente al ‘400, dopo il restauro, che sta avvenendo presso l’Opificio delle Pietre Dure. Assieme a questa, il percorso espositivo si arricchirà di altre opere iconiche di inestimabile prestigio: tra tante, una selezione ricca e strategica dei disegni di Federico Zuccari e di Michelangelo Buonarroti, il trittico di Carl Christian Vogel von Vogelstein, Paolo e Francesca di Nicola Monti, opera acquistata solo nel 2020 e, già all’epoca, selezionata come capolavoro irrinunciabile per quella che sarebbe stata, secondo Schmidt, “la mostra più grande mai dedicata al tema di Dante e le arti visive”.
“L’arte che racconta l’arte”
La conferenza si è chiusa con l’intervento di Gianfranco Brunelli, direttore grandi mostre Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, che nel 2021 giunge al sedicesimo anno presso l’ente forlivese. A detta di Brunelli, la sfida posta fin da subito per questo evento è stata non dedicarsi soltanto agli artisti che hanno illustrato, documentato e si sono ispirati alla Divina Commedia, ma a tutta la produzione artistica che ha trattato l’insieme dell’operato di Dante e la sua figura. Per questo definisce l’esposizione come “l’arte che racconta l’arte”: “si tratta dell’arte visiva, l’arte dei pittori, degli scultori che hanno raccontato le parole visionarie e visive che il Sommo Poetaha saputo illustrare nella Divina Commedia e nelle sue opere. Questo gioco incredibile che Dante sa fare, questa ricchezza espressiva e figurativa ad un tempo, il visibile parlare, in luiha certamente una scaturigine, un punto di partenza assolutamente fondamentale.”.
L’itinerario espositivo: “Giudizio Universale” e la fortuna critica del Sommo Poeta
E’ stato, poi, illustrano nel dettaglio il percorso dell’esposizione. Si inizierà con le raffigurazioni dei Giudizi Universali, in quanto si tratta della prima grande mediazione culturale che il poeta fiorentino ha operato rispetto ai suoi contemporanei. Si vedranno, quindi, i Giudizio Universale di Beato Angelico, Giotto, Cimabue, Michelangelo, Rosso Fiorentino e molti altri. Nella parte opposta di questa prima stanza, si ammireranno i cimeli che rappresentano la prima fortuna critica di Dante: i codici, le prime edizioni illustrate della Commedia, i disegni, il confronto fra Zuccari e Stradano con i disegni che riguardano le stesse cantiche per confrontare le interpretazioni dell’arte. Tutt’attorno, si vedranno immagini del poeta fra gli uomini illustri del suo tempo, come il già citato ritratto di Andrea del Castagno e molte altre raffigurazioni.
La riscoperta di Dante Alighieri
Si proseguirà con le testimonianze della riscoperta di Dante da parte dei pittori inglesi, francesi e tedeschi, soprattutto questi ultimi, proprio come Carl Christian Vogel von Vogelstein, venuti in Italia. Ma si assisterà anche alla riscoperta degli italiani stessi, che hanno ritrovato il proprio passato e la propria identità proprio attraverso l’autore della Vita Nuova. Si passerà, poi, alla mitografia risorgimentale ottocentesca che fa di Dante il padre della patria con una religiosità laica, che ha fornito alle generazioni successive la figura di questo celebre italiano come lo conosciamo. La prima parte della mostra si esaurirà, infine, con il ‘900 grafico di grandi capolavori ancora una volta nella forma critica.
Chi era il Sommo Poeta?
La seconda parte dell’esposizione cercherà di ripercorrere che è stato davvero Dante. Prima di tutto, si affronterà il suo rapporto con il magistero degli antichi e dei grandi poeti cui fa riferimento, le auctoritas. Da Virgilio all’iconografia di Omero, di Cicerone e di Seneca. Successivamente si rifletterà sul Dante politico, con la sua idea del volgare come lingua nazionale, il rapporto con la chiesa, con l’impero, con i vizi e le virtù comunali. Dopodichè, si tratterà la sua figura nella Vita Nuova, con le famose rappresentazioni dei Preraffaelliti.
La Divina Commedia
Infine, si arriverà alla sezione dedicata alla Divina Commedia. Prima l’Inferno “tra la perduta gente”, con i celebri Paolo e Francesca di Ary Scheffer e di Ingres, episodi che riguardano la vicenda di Farinata degli Uberti e, nella parte finale, la raffigurazione del male e di Lucifero stesso. Si arriverà subito dopo alle vicende delle anime vaganti nel Purgatorio, come Pia de Tolomei, si vedranno le tante rappresentazioni che mostrano il tentativo della pittura di raffigurare il tema del patimento, della tragicità della vicenda storica ed esistenziale, ma già proiettato verso la salvezza, e si concluderà con La trasfigurazione di Lorenzo Lotto. Si giungerà, infine, al Paradiso e al suo racconto, per terminare con l’ultima stanza dedicata esclusivamente al trentatreesimo canto, la chiusura della Commedia. Si ammireranno i capolavori di Lippi, Tintoretto, una copia storicizzata della prima pietà di Michelangelo e tante altre opere di grandi artisti.
Per tutto quello che rappresenta, Dante. La visione dell’arte ha, quindi, un profondo valore nazionale e internazionale. Nonostante il periodo complesso attraversato dal paese, Forlì e Le Gallerie degli Uffizi vogliono unirsi per celebrare, in tutta sicurezza, la completezza del Sommo Poeta, fondamentale per la storia, la cultura e il retaggio dell’Italia nel mondo.
Valentina Geminiani
Fotografie : © Fabio Blaco
[…] lavoro svolto continuativamente per 16 anni dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì presso i Musei San Domenico, in collaborazione con il Comune di Forlì, sotto il coordinamento e la guida di Gianfranco […]