Potrebbe apparire strano ma i nostri amici animali, anche nella stagione più fredda dell’anno (tra poco più di un mese dovrebbe arrivare la primavera ma la morsa del gelo, sembra non darci pace!), soffrono di allergie. Capita sovente infatti che in pieno inverno, cani e gatti comincino a grattarsi o a mordersi ripetutamente alcune zone del corpo, soprattutto le zampe e la coda. Quali potrebbero essere le cause?

Generalmente proprio come capita all’uomo, è il sistema immunitario dell’animale a reagire ad alcuni agenti estranei con cui entra in contatto tramite inalazione, ingerimento o contatto cutaneo, ma un comportamento alquanto inusuale potrebbe anche essere provocato da allergie della cute causate dagli acari della polvere, dall’assunzione di un cibo inadeguato o più semplicemente dalle … pulci. In casa? In inverno? Niente di più facile!

Allergie della cute

Il calore dei caloriferi o l’umidità dell’appartamento possono facilitarne la riproduzione: arrossamento della cute, nervosismo e irritabilità sono i veri e propri campanelli d’allarme ma primo tra tutti ovviamente il prurito, localizzato la maggior parte delle volte nella zona lombo-sacrale, all’ interno delle cosce, in zona l’inguine, sul pancino, alla base del collo, ma soprattutto sulla coda, con conseguente abbondante perdita zonale di pelo.

Soluzioni

A quel punto è fondamentale una profonda pulizia della zona dove soggiorna il vostro cucciolo – cuccia, lenzuola e cuscini – gettando tutto in lavatrice a 60/90° consiglio banale ma prezioso, per evitare il riprodursi delle pulci nell’appartamento! Consultate immediatamente il veterinario di fiducia che vi consiglierà il prodotto gusto da acquistare (come degli antiparassitari, che debelleranno le fastidiose pulci e proteggeranno l’ambiente domestico contro le infestazioni, spesso in un’unica applicazione). 

Intolleranze e allergie al cibo

Ma bisogna fare attenzione perché che sia inverno o un altro periodo dell’ anno, un cane su quattro e un gatto su dieci, soffrono di allergie e intolleranze causate spesso da reazioni avverse al cibo (RAC) che provocano il manifestarsi di molteplici quadri clinici, derivati dalla ingestione di un alimento (il più delle volte pollo e manzo nel cane, e talvolta pesce nel gatto!). Le razze più predisposte? Sicuramente Barboncino, Boxer, Bassotto, Cocker, Collie, Dalmata, Golden e Labrador retriever, Setter inglese e irlandese, Cairn  e West Highland White Terrier e  Shar pei mentre, per quanto riguarda i felini, sicuramente i Siamesi.

L’insorgenza dei primi sintomi può manifestarsi nei cani, dai 4 mesi ai 12 anni – il 30 % dei soggetti manifesta i primi sintomi prima dell’anno di età –  mentre il 50% nei gatti, entro i 2 anni. Fondamentale a questo punto il supporto di un veterinario nutrizionista, che possa pianificare una dieta consona al vostro fedele amico. 

Sonja Annibaldi

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