Il 18 febbraio è stato presentato alla stampa il progetto Venere Divina. Armonia sulla terra, promosso dal Comune di Mantova e organizzato da Fondazione Palazzo Te e Museo Civico di Palazzo Te. Il programma delle mostre e degli eventi si articolerà nell’arco di tutto il 2021, dal 21 marzo fino al 12 dicembre, in tre fasi consecutive dedicate alle molteplici declinazioni del mito e dell’iconografia della figura di Venere: l’inaugurazione della mostra Il mito di Venere a Palazzo Te, l’esposizione del capolavoro di Tiziano Venere che benda Amore e infine la mostra Venere. Natura, ombra e bellezza.
Arte e cultura, un connubio su cui puntare per rilanciare l’economia di Mantova
“Rendere la cultura sempre più fruibile, dopo un anno difficile”: sono queste le parole con le quali Enrico Voceri, Presidente della Fondazione Palazzo Te, ha aperto la conferenza stampa, definendo l’obiettivo della Fondazione. Stefano Baia Curioni, direttore della Fondazione Palazzo Te, ha poi presentato alla stampa le tre mostre e gli eventi in programma ricordando come Venere divina. Armonia sulla terra sia nato da un progetto di ricerca dei membri del comitato scientifico di cui fanno parte anche Francesca Cappelletti, Claudia Cieri Via e Stefano L’Occaso. Curioni ha infine espresso l’auspicio, parafrasando il nome del progetto e alludendo all’emergenza sanitaria in corso, “che l’armonia tra cielo e terra siano ristabiliti nel corso dell’anno”, consentendo quindi ai visitatori di poter ammirare i capolavori esposti nella sale di Palazzo Te. Alle sue parole hanno fatto eco quelle di Matteo Palazzi, Sindaco di Mantova: “La cultura rappresenta una parte significativa dell’economia della città nella quale l’amministrazione pubblica ha scelto di investire ingenti risorse anche con l’intento di rilanciare l’intero comparto turistico”. Palazzi ha concluso il suo intervento evidenziando come “non possa esistere una comunità che non costruisca il proprio senso di appartenenza e identità intorno ai suoi musei”.
“Il mito di Venere a Palazzo Te”
Palazzo Te ospiterà dal 21 marzo al 12 dicembre la mostra Il mito di Venere. Durante la conferenza stampa Piero Lissoni, curatore dell’allestimento dell’intero progetto Venere Divina. Armonia sulla terra, ha rivelato di aver ideato il percorso espositivo in modo che i visitatori possano inoltrarsi nelle sale alla ricerca della figura di Venere, rappresentata 27 volte negli affreschi e negli stucchi che impreziosiscono le sale di Palazzo Te che ha infatti definito, con un’evocativa metafora, “il labirinto d’amore in cui si cela Venere”. Percorrendo le sale si potranno inoltre ammirare due capolavori provenienti dal Palazzo Ducale di Mantova: l’arazzo Venere, un satiro e putti che giocano nella Sala dei Capitani e la statua di Afrodite velata del III a.C., collocata nella Camera del Sole e della Luna per consentire un confronto con gli stucchi della volta realizzati da Giulio Romano che ne era il proprietario e che probabilmente l’aveva utilizzata come fonte di ispirazione.
“Venere che benda Amore” di Tiziano: in mostra dal 22 giugno al 5 settembre
Durante la seconda fase del progetto Venere Divina. Armonia sulla terra l’allestimento espositivo di Palazzo Te si arricchirà di uno straordinario capolavoro proveniente dalla Galleria Borghese di Roma, Venere che benda Amore di Tiziano. Il dipinto, di squisita fattura, è stato oggetto di molteplici tentativi di interpretazione: quella di Eros, nelle vesti di Amore cieco, colto nel momento in cui si appresta ad armarsi per scagliare i suoi dardi, rimane quella prevalente.
“Venere. Natura, ombra e bellezza”: alle origini del mito
Con la mostra Venere. Natura, ombra e bellezza, che sarà inaugurata il 22 settembre, si aprirà la terza fase del progetto Venere Divina. Armonia sulla terra, che si concluderà il 12 dicembre contestualmente alla prima mostra, Il mito di venere a Palazzo Te. La curatrice della mostra, Claudia Cieri Via, ha rivelato l’ambizioso obiettivo di presentare, grazie ai numerosi capolavori in prestito, i molteplici aspetti della natura “inafferrabile” di Venere, figlia di Urano, secondo la Teogonia di Esiodo, madre di Amore, sposa di Vulcano, amante di Marte e innamorata di Adone, evidenziando il suo legame con la natura, l’acqua e la terra.
Marco Antonio Peruffo
Fotografie: Gian Maria Pontiroli ©Fondazione Palazzo Te, ©Galleria Borghese