Las Fallas è il nome della scoppiettante festa valenciana (dichiarata dall’Unesco Patrimonio Immateriale dell’Umanità) che ogni anno a Marzo celebra l’arrivo della primavera, un appuntamento atteso da Valencia (e non solo) per tutto l’anno: in ogni quartiere abili artisti realizzano una colossale scultura in legno e cartapesta (ci sono anche quelle dedicate ai bambini con soggetti differenti, las fallas infantiles) per poi esporla a gareggiare con altre creazioni in piazze e angoli della città che, per l’occasione, si riveste di un’atmosfera fiabesca, illuminata notte e giorno da giochi di luce di incantevoli luminarie.
Un tripudio di petardi, fuochi d’artificio e sfilate in costumi tradizionali
In origine era la festa dei falegnami che in onore di san Giuseppe svuotavano i locali dove lavoravano dalle cose vecchie e ingombranti, bruciando trucioli e vecchi mobili. Da allora in questo periodo si ripetono diversi appuntamenti a scandire le giornate: alle 14 nella plaza dell’Ajuntamiento c’è la Mascletà, rumorosissimo spettacolo quotidiano di pochi minuti con scoppi simultanei di assordanti petardi, poi parate, bande, cortei e splendide sfilate; la penultima notte di festa è possibile assistere a fuochi d’artificio spettacolari che durano più di 20 minuti mentre l’ultima notte (detta la Cremà) vengono bruciate in altissimi falò tutte le sculture (i Ninots) ad eccezione della vincitrice (Ninot indultat) che sarà conservata ed esposta nel Museo Fallero della città, insieme a quelle degli anni precedenti. Cerimonia particolarmente suggestiva è l’omaggio alla Virgen de los Desamparados, patrona di Valencia: nella piazza a lei dedicata migliaia di donne vestite con i costumi tradizionali (le Falleras), portano in dono fiori (la cosiddetta Ofrenda) che successivamente verranno intrecciati su un’enorme impalcatura in legno, in una stupenda composizione floreale a ricreare il mantello della Madonna.
Tutta la città è in festa, l’importante è mangiare, bere e divertirsi
Chiunque abbia partecipato almeno una volta a questa incredibile festa oggi non può che rimpiangerla: un torrente di gente che arriva da ogni parte del mondo si riversa nelle strade e nelle piazze ad ammirare le gigantesche opere d’arte in cartapesta, spesso caricature di personaggi politici; ovunque si possono incontrare parate musicali, bancarelle, bar e ristoranti aperti a tutte le ore perché è fondamentale mangiare, bere e divertirsi. Naturalmente ce n’è per tutti i gusti: tra i dolci, oltre a churros e buñuelos, frittelle ripiene che di solito si consumano accompagnate da cioccolata calda, troviamo i fartons, panini dolci e soffici dalla forma allungata da gustare con la tipica bevanda valenciana, l’horchata (niente a che vedere con la nostra ‘orzata’), fatta con acqua, zucchero e il latte di un piccolo tubero marrone chiamato chufa (zigolo dolce); insieme alle appetitose tapas è ancora una volta la paella valenciana ad essere protagonista, cucinata per strada, all’interno dei tendoni di ogni delegazione Falleras, un’amalgama perfetta di sapori indimenticabili.
La cosa più incredibile è che il giorno successivo al 19 Marzo tutto è sparito come per incanto, la città si risveglia perfettamente pulita e sgombra, pronta a riprendere le normali attività quotidiane. A noi non resta che rivivere la magia di questa festa provando a ricrearne qualche piatto tipico.
Paella valenciana
(dosi per 6 persone)
400 g di riso a chicco tondo parboiled
un litro di brodo vegetale
2 peperoni
una cipolla
2 spicchi di aglio
300 g di pollo a pezzi (cosce, sovracosce)
300 g di coniglio a pezzi
500 g di cozze
500 g di vongole
500 g di scampi con il guscio
200 g di piselli
200 g di fagiolini verdi
olio extra vergine di oliva
2 bustine di zafferano
2 cucchiaini di paprica dolce
un cucchiaino di curcuma
Spazzolate le vongole e le cozze sotto l’acqua fredda; mettete le vongole in una bacinella con acqua fredda e un cucchiaio di sale e lasciatele in ammollo per un’ora in modo che perdano l’eventuale sabbia. Aiutandovi con un coltello rimuovete le incrostazioni sulle valve delle cozze ed eliminate la barbetta che fuoriesce dal guscio poi trasferitele in una ciotola con acqua e sale e lasciatele spurgare per lo stesso tempo delle vongole.
Trascorso questo tempo riscaldate in una padella un cucchiaio di olio con uno spicchio di aglio, aggiungete i molluschi scolati e risciacquati e lasciateli schiudere coperti a fiamma dolce. Toglieteli dalla pentola e conservate il fondo di cottura. Saltate per qualche minuto gli scampi poi teneteli da parte. In un ampio tegame a due manici scaldate due cucchiai di olio con uno spicchio d’aglio e la cipolla tritata; rosolate a fiamma vivace la carne a pezzetti, finché risulterà ben dorata. Unite i piselli e i fagiolini mondati e tagliati a pezzetti, fate insaporire poi aggiungete il riso e lasciatelo tostare. Sciogliete lo zafferano in poca acqua calda, versatelo nel riso insieme al fondo di cottura dei molluschi e agli scampi. Allungate con il brodo, aggiungete le spezie e lasciate cuocere per circa 40 minuti assicurandovi che il riso sia sempre coperto dal brodo. Unite cozze, vongole e i peperoni mondati e tagliati a listerelle, spolverizzate di paprica e terminate la cottura aggiungendo in ultimo gli scampi e amalgamando bene tutti gli ingredienti prima di portare in tavola.
Pinchos morunos (spiedini)
600 g di lombata di maiale
un cucchiaino di cumino
un pizzico di peperoncino in polvere
2 cucchiai di paprica dolce
uno spicchio d’aglio pelato
olio extra vergine di oliva
sale
pepe nero
stecchini per spiedini
Tagliate la carne a cubetti di medie dimensioni quindi metteteli in una ciotola capiente a marinare con il cumino, il peperoncino, la paprica, l’aglio tritato, sale, pepe e 100 ml di olio. Lasciate insaporire bene in frigorifero per un paio d’ore. Trascorso questo tempo infilate i pezzetti di carne sugli spiedini avvicinandoli bene tra loro tra loro e fateli cuocere sul grill o in una padella a calore moderato, rigirandoli spesso. Potete accompagnarli con un contorno di verdure o del riso.
Gambas al ajillo (gamberetti all’aglio)
500 g di gamberetti con il guscio
2 peperoncini freschi o secchi
6 spicchi d’aglio
olio extra vergine di oliva
sale
pepe nero
Sgusciate i gamberetti e incideteli eliminando l’intestino (il filamento nero). Sciacquateli in acqua fredda e asciugateli con carta assorbente da cucina. Pelate gli spicchi d’aglio e tagliateli per il lungo. Scaldate due cucchiai di olio in una padella, unite l’aglio, il peperoncino e i gamberetti. Regolate di sale e pepe e fate saltare a fiamma vivace per qualche minuto. Servite subito accompagnando con fette di pane a bruschetta.
Tortilla de patatas (frittata di patate)
800 g di patate farinose
2 cipolle
6 uova
olio extra vergine di oliva
sale
pepe
Pelate le patate e tagliatele a fettine sottili. Sbucciate le cipolle e affettatele finemente. In una padella antiaderente scaldate 4 cucchiai di olio, unite le patate e le cipolle e fatele cuocere lentamente a fiamma moderata; regolate di sale e pepe poi spegnete il fuoco e lasciatele intiepidire. In una ciotola capiente sbattete le uova e aggiungetevi le patate e le cipolle (a piacere potete anche aggiungere dadini di prosciutto o pezzetti di salame); salate, pepate e trasferite di nuovo in un padella antiaderente a bordi alti, unta con un filo di olio: lasciate rassodare il composto per qualche minuto poi coprite con un piatto o un coperchio e capovolgete la frittata, rimettendola nella padella. Cuocete ancora per 5 minuti poi trasferite la tortilla in un piatto. Potete consumarla subito o tagliarla a dadini e servirla fredda.
Buñuelos de calabaza (frittelle di zucca)
500 g di zucca
250 g di farina 00
150 g di zucchero semolato
3 uova
una bustina di lievito per dolci
cannella in polvere
olio per friggere
Pulite la zucca, tagliatela a fette abbastanza sottili poi cuocetela in forno per circa mezz’ora a 180° finché diventerà morbida. Eliminate la buccia e schiacciate la polpa con una forchetta riducendola in purea. In una ciotola sbattete le uova con lo zucchero, aggiungete la purea di zucca, la farina con il lievito e la cannella. Amalgamate tutti gli ingredienti fino ad ottenere un impasto fluido e omogeneo. Scaldate abbondante olio in una pentola dai bordi alti, versate l’impasto in una sacca da pasticciere e spremetelo direttamente nell’olio fino a formare delle piccole palline: quando saranno gonfie e ben dorate, scolatele e asciugatele su carta assorbente da cucina. Servite subito spolverizzando con abbondante zucchero.
Marzia Medagliani