Cresciuta nella provincia bergamasca, sognando l’Estremo Oriente, Francesca Gibellini da un anno e mezzo vive nella capitale giapponese e ogni giorno, attraverso il suo lavoro di insegnante, illustra ad adulti e bambini la nostra lingua e le nostre tradizioni

Un diploma al liceo classico Sant’Alessandro di Bergamo e una laurea triennale in Beni Culturali alla Statale di Milano rappresentano le basi formative di Francesca che, come lei stessa afferma, sceglie questo tipo di percorso spinta più dalla passione che da un chiaro progetto di vita. 

La scoperta dell’insegnamento

Durante il periodo universitario, Francesca svolge un anno di Servizio Civile nazionale, esperienza che la porta a cimentarsi con l’insegnamento dell’italiano agli stranieri, professione che da subito si dimostra in linea con le sue attitudini, dal momento che le offre la possibilità di coniugare tutte le sue inclinazioni: la curiosità, la volontà di conoscere e apprendere (dagli studenti si imparano molte cose), ma soprattutto il desiderio di viaggiare e la costante ricerca di nuovi stimoli. 

Il primo incontro con il Giappone

Conseguita la laurea, Francesca decide di proseguire i suoi studi in questo campo, si iscrive al Master PROMOITALS alla Statale di Milano e, al momento di scegliere dove svolgere il tirocinio, il suo primo pensiero è l’estero. Va, quindi, a lavorare al Comitato Dante Alighieri di Tokyo, città che ha sempre esercitato su di lei una forte attrazione. 

Il ritorno nel Bel paese

Dal tirocinio al suo trasferimento definitivo a Tokyo, nel 2019, passano 4 anni, durante i quali Francesca, rientrata in Italia, insegna ai richiedenti asilo. Di quegli studenti ha un bel ricordo anche se afferma che, a differenza dei giapponesi che oggi frequentano i suoi corsi, erano mossi più dalla necessità di imparare la lingua per integrarsi che da una vera e propria passione per il nostro paese. 

Il momento della svolta

Nell’estate del 2019 a Francesca cade l’occhio su un annuncio di lavoro, pubblicato proprio dal Comitato Dante Alighieri di Tokyo. Non ci pensa due volte e nel giro di poche ore manda CV e lettera motivazionale, convintissima che quella sia la “sua occasione”. A distanza di quasi due anni , infatti, è ancora lì, ad insegnare lingua e cultura italiana ad adulti e bambini, ma nel suo futuro vede tante esperienze in altri paesi.

La briscola, linguaggio universale

Alla mia richiesta di raccontare un episodio divertente della sua nuova vita in Giappone, Francesca sorride e ricorda il giorno in cui uno studente italo-giapponese di sette anni le ha chiesto se conoscesse la briscola. È finita che non solo ha dovuto insegnare il gioco di carte a tutta la classe, ma che da allora questa attività è diventata la sua arma segreta per tranquillizzare i bambini un po’ troppo vivaci. 

Adriana Fenzi

Francesca Gibellini
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