Karol Rocher è la protagonista dell’opera cinematografica, prodotta da Les Compagnons du cinéma, TNG productions e WILD BUNCH, disponibile su Netflix dallo scorso 2 aprile, che per la prima volta porta alla luce il lato oscuro di Madame Claude
Il film mette in mostra il ritratto onesto di un personaggio controverso, che per tutta la vita si è data un’immagine di rispettabilità, nascondendo i suoi rapporti con il mondo criminale.
Madame Claude
Di origini modeste e cresciuta durante la guerra, a 17 anni Madame Claude era già una ragazza madre. In un’epoca in cui le donne non avevano voce, il suo destino sembrava segnato. Lei ha deciso di cambiare le cose. È andata a Parigi e ha costruito la sua fortuna utilizzando l’unica risorsa che aveva: il suo corpo. Poi è diventata protettrice e ha arruolato colleghe giovani ed inesperte. Ha avuto clienti ricchi ed influenti a cui ha fatto credere di provenire dal loro stesso mondo.
Sono molte le storie che girano sul suo conto, nella maggior parte delle quali è avvolta da un’aura di fascino e mistero. Sylvie Verheyde ne dà una visione totalmente diversa e per la prima volta svela le violenze e lo squallore che hanno caratterizzato la sua attività.
La sinossi
Alla fine degli anni ’60, Madame Claude regna su Parigi grazie al suo fiorente business del sesso. Ha reinventato i codici della prostituzione, prendendo in prestito quelli della borghesia, e viene considerata un’imprenditrice rispettabile.
A sconvolgere la sua vita è suo incontro con Sidonie, la sua erede prescelta, il suo opposto e il suo alter ego che, per la prima volta, suscita in lei un sentimento protettivo e la manda in crisi. Perché sull’odio e sulla vergogna ci ha costruito un impero, ma l’amore, quello no, non sa gestirlo.
L’ispirazione di Sylvie Verheyde
“La mia nonna paterna era una prostituta e mia cugina pure. – racconta la regista – Sono cresciuta nel caffè gestito dai miei genitori in un quartiere in cui i bordelli erano moltissimi. Il mio background sull’argomento è abbastanza coerente. Quando ho deciso di raccontare la storia di Madame Claude ho letto tutto ciò che la riguardava e mi sono subito resa conto che si trattava di una grandissima mitomane. Molti la considerano un’eroina e io non dico che non lo sia, a modo suo ha rappresentato un esempio di emancipazione femminile, ma rimane un personaggio di una crudeltà efferata”.
L’interpretazione di Karol Rochel
“Per entrare nei panni di Madame Claude ho cambiato la mia voce – afferma l’attrice – ho deciso di parlare con un accendo diverso per provare ad avvicinarmi alla sensazione che prova chi vive quotidianamente una finzione. Poi ho provato a ricostruire il vissuto di questa donna: la sua amarezza, la sua solitudine, la sua mancanza d’amore per se stessa e per sua figlia. Non volevo farne un’imitazione grottesca, ma un ritratto il più possibile realistico e lontano dalla sua immagine ufficiale.
Adriana Fenzi











