Certamente molti altri artisti avevano meno anni quando hanno debuttato, nel campo della musica, di quelli che aveva nel 2002 Norah Jones: così a memoria mi sovviene il nome Joss Stone (aveva 16 anni), per non scomodare Mozart, più precoce ancora; ma quando nei negozi di dischi arrivò “Come Away with Me” la 23enne cantante e pianista statunitense parve una ventata fresca nel mondo musicale. Potenza del marketing oppure vera gloria?
Aspettativa non delusa
Si capì subito che pur supportata da una solida “macchina di propaganda” la Jones aveva i mezzi adatti per farsi largo nel mondo musicale, e farsi apprezzare dal grande pubblico.
Nata nel 1979, figlia di Ravi Shankar (grande maestro indiano di sitar e insegnante di George Harrison) e della “concert producer” Sue Jones, decise di adottare il cognome della madre per contrasti con il padre. Fin da piccola ha studiato canto, e poi pianoforte, frequentando i cori gospel della città dove si era trasferita (Grapevine, Texas) e ascoltando in casa dischi di jazz, blues e country. Tornata a New York nel 1999, frequentò assiduamente il locali del Greenwich Village, facendosi subito notare. L’esordio discografico arrivò, come si è già detto, 3 anni dopo con l’album “Come Away with Me”.
Debutto con il botto
Con questo disco l’anno successivo vinse 5 Grammy Award nelle categorie Miglior artista, Disco dell’anno, Registrazione dell’anno, Canzone dell’anno (“Don’t Know Why”), Miglior performance femminile pop vocale.
Così dopo 19 anni, e 7 album a suo nome e diverse collaborazioni in ambiti diversi, Norah Jones pubblica il suo primo album live: “’Til We Meet Again”, 14 tracce registrate nel corso dei suoi tour mondiali negli Stati Uniti, Francia, Italia, Brasile e Argentina.
I brani e i musicisti
La scelta delle canzoni da includere copre l’intera carriera dell’artista statunitense; così si possono ascoltare brani come “Don’t Know Why”, “Sunrise”, “Cold, Cold Heart”, “Flipside”, “Falling”, “Those Sweet Words”, “Tragedy”, “Begin Again”, “Just A Little Bit”. Nell’album è presente anche la registrazione del brano “After The Fall” effettuata l’8 aprile 2018 al Teatro degli Arcimboldi di Milano. Un grande omaggio ai fans italiani.
Ovviamente Norah Jones viene accompagnata da una serie di musicisti di eccezionale livello: Pete Remm all’organo, Jesse Harris alle chitarre, Christopher Thomas e Jesse Murphy al basso, Brian Blade alla batteria, Jorge Continentino al flauto e Marcelo Costa alle percussioni.
L’omaggio a un grande artista
Questo album live si chiude con un lunghissimo omaggio-tributo a Chris Cornell, cantante e fondatore della grunge band Soundgarden (ma anche degli Rage Against the Machine e degli Audioslave). Norah Jones sola al pianoforte esegue “Black Hole Sun” (brano celeberrimo del gruppo di Seattle), registrato al Fox Theatre di Detroit alcuni giorni dopo al suicidio di Cornell, avvenuto nella sua stanza d’albergo, dopo una performance in quello stesso locale.
Riccardo Santangelo
Fotografie : ©VivianWang, ©JasonShea, ©FranciscoMedina, ©Jaime Valenzuela, ©DavidBarnum













