‘CREDO IN UN SOLO PADRE’ l’ultimo film di Flavio Bucci, scritto e diretto da Luca Guardabascio, con le musiche e la partecipazione in veste di attore di Francesco Baccini.

Basato su fatti tristemente accaduti, ispirato da ‘Senza far rumore’ il libro di Ferruccio Tuozzo, ‘Credo in un solo padre’ è un film di denuncia e speranza contro la violenza sulle donne e racconta di un doppio abuso sessuale perpetrato dal  sessantaquattrenne padre padrone nonno Giuseppe, nei confronti della nuora prima e della nipote poi, approfittando dell’assenza del figlio Gerardo. La squallida vicenda si consuma in un paese dell’entroterra appenninico, dove circa millecento anime vivono una vita fra abbandono, il lavoro nei campi, la preghiera, il pettegolezzo e l’ignoranza. Di questo emozionante progetto (disponibile in streaming su Chili), che è stato anche l’ultimo film al quale ha preso parte l ‘attore Flavio Bucci, ne abbiamo parlato via skype con il cantautore genovese Francesco Baccini che, oltre ad averne scritto la colonna sonora, veste i panni di uno dei protagonisti.

Come ti sei avvicinato a questa sceneggiatura?

“E’ stato lo stesso regista a contattarmi per sottopormela e a commissionarmi la colonna sonora. Nel film vesto i panni di  Donato, uno dei tre figli del protagonista orco, interpretato da Massimo Bonetti. Nella storia sono l’unico figlio che rifiuta questo clima di violenza e se ne va di casa”

E’ stata dura calarsi nel personaggio? 

“No, il ruolo è stato semplice anche perché pure lui musicista come me ed io amo molto recitare. Nel 2009 ho partecipato a un film intitolato ‘Zoè’ (ora disponibile su Amazon prime; ndr) e in diversi corto. Alla fine anche nel cinema, si ritorna sempre a parlare di musica”. 

Di questo film hai scritto la colonna sonora: quale il titolo del brano principale?

“Si intitola ‘Senza rumore’, a breve uscirà il videoclip. La traccia sarà apripista di un album di inediti, che conterrà anche una canzone in inglese. Il resto sarà tutto strumentale”. 

Come è stato lavorare con Flavio Bucci, che sul set vestiva i panni di zio Domenico? 

“Tra noi c’era un rapporto di grande rispetto, ed ero uno dei pochi con i quali parlava. Era un personaggio complesso e difficile, a mio parere uno dei più grandi attori degli ultimi 50 anni.”

Quando avete girato?

“Tra aprile e giugno 2019. La maggior parte delle musiche però le ho realizzate guardando il film, suonando in diretta sulle immagini”. 

Come hai vissuto questa pandemia?

“Ho scritto un docu-film che parla di Luigi Tenco, lavorando su file di immagini inedite. 

Sonja Annibaldi

Locandina
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