Oggi a 221 B Baker Street ospitiamo Francois Morlupi, una delle più recenti rivelazioni nel panorama del “thriller” italiano.
“Come delfini tra pescecani”
Morlupi esce in questi giorni nelle librerie con la sua nuova opera: “Come delfini tra pescicani” che vede nuovamente all’opera i cinque di Monteverde. Questa volta alle prese con l’apparente suicidio di un anziano signore. Come sempre la vicenda avrà risvolti imprevisti.
François Morlupi
François Morlupi nasce a Roma nel 1983, italo-francese, lavora in ambito informatico in una scuola francese di Roma.
Lo scrittore è un grande appassionato di gialli in generale e in particolare di quelli scandinavi, in particolare di Mankell, Indridason, Nesbo, Nasser, Holt e della coppia Sjowall – Walhoo. Inoltre le sue passioni sono la storia contemporanea e i film coreani.
“Formule Mortali”
Nel suo romanzo d’esordio, “Formule Mortali”, noir ambientato nei luoghi e fra la gente della Roma che frequenta quotidianamente. Compaiono per la prima volta i poliziotti del commissariato Monteverde. Ovvero il commissario Ansaldi, professionista integerrimo ma tormentato dall’ansia e dagli attacchi di panico. Il vice ispettore Loy, una ragazza con un forte disturbo antisociale di personalità, come dice l’autore stesso, portatrice sana di tragedie. I due, con gli altri tre membri del commissariato, vengono a capo a capo di quello che ormai i media hanno battezzato come “il caso delle formule mortali”, un’indagine dopo la quale nessuno dei protagonisti sarà più lo stesso.
Una delle caratteristiche degli scrittori di romanzi gialli è il loro saper raccontare non solo le vicende ma anche l’ambiente geografico, storico e sociale in cui si svolgono i fatti. Morlupi, da scrittore “di razza” ha anche questa capacità, di saper aprire una finestra con una vista unica sulla Roma dei nostri giorni.
Alberto Tenconi