Ode a Dylan Che tocca e scollina gli 80 scrive, suona e canta da più di 60 ma da millenni è nel soffio del genere umano
Ode ai mille e mille semplici rivoli del suo destino Che ha scavallato la verde montagna, dove indugiano i ricordi Che si è addormentato su un treno che fischiava verso l’Ovest finendo legato a un triste sogno Che ha attraversato il fiume rosso e gentile che scorre tre miglia a nord del Purgatorio, a un passo dall’aldilà
Ode a Dylan Che c’è, ma non s’afferra Che vediamo, ma da nessuna parte sta globetrotter con la maschera dei Tempi sul viso Che brucia le stanze quando siamo certi di averle distinte Che ha augurato la perenne giovinezza ma s’è ritagliato per sé una sempiterna antichità Che non ricorda di essere nato e si è dimenticato delle volte che morì perché è sempre rinato una vita oltre
Ode a Dylan Che tiene aperte le pagine dei Libri Sacri perché la strada permetta di arrivare al nodo Che ha chiesto alla madre di tutte le Muse di tenerlo in piedi e farlo camminare diritto Che se Dio scendesse per mostrargli il volto lui si metterebbe un paio di metri a lato per non rimanerne bruciato
Ode a Dylan che ha cambiato cento voci Che non si trova alle parate ma ha la Storia incisa sulle pieghe della pelle Che lotta con il suo gemello, il nemico interiore Cuore smemorato che se non ha più potere di richiamare il passato ancora non ha tradito se stesso e non corre a nascondersi
Ode a Dylan Che vive come un’ombra dentro la sua leggenda Che le milioni di immagini in rete non entrano nelle serrature del mistero dentro cui si è avvolto Che, anche se non c’è nessuno in giro, sente le voci dei cantori che lo han portato fin qui Che dai tempi dei tempi fino ai tempi moderni avanza furtivo dietro il sole dove finisce l’arcobaleno e il cielo è tanto azzurro
E ode a noi che lo cerchiamo e lo talloniamo e lo smembriamo e i pezzetti incastriamo E andiamo a Durango e a Scarlet Town, sul Mississippi e pure nelle Highlands solo per sperare di annusarlo E che poco sappiamo e poco continueremo a sapere così ne avremo sempre da conoscere
Buio non è ancora parlare non parli ma cammini soltanto se tu sei pronto, lo siamo anche noi, Señor
Corrado Ori Tanzi