Uno è bianco, renitente alla leva, progressista, eterosessuale. L’altro nero, conservatore, soldato in Vietnam, gay. Uno si chiama Hap e l’altro Leonard. In comune un’amicizia inossidabile. E uno stesso papà letterario, Joe R. Lansdale.
Il ciclo di Hap & Leonard (13 romanzi e una raccolta di racconti fino a questo momento) si arricchisce di un nuovo titolo, Cronache dal selvaggio West (Einaudi, 232 pagg., 15 euro), una sorta di prequel di una saga di spesso profilo narrativo e di feroce visione della società americana, a partire dal Texas orientale, terra d’elezione e luogo dell’anima dell’autore.
Racconti inediti con ricettario
Intanto il titolo in originale: Of mice and minestrone, evidente riferimento al famoso romanzo Uomini e topi (Of mice and men nella lingua madre) di John Steinbeck. In un’intervista al Fatto Quotidiano dello scorso 6 maggio Lansdale ha spiegato che «c’è un racconto con un topo e un minestrone. Aveva senso, tutto qui».
Questa raccolta di racconti inediti (salvo uno: Il Watering Shed), scritta nel 2019, abbraccia i primi tempi dell’amicizia tra i due personaggi ed è completato da un ricettario finale fornito dalla figlia di Lansdale, Kasey, in onore del cibo, una delle cose della vita che tanto giocano un ruolo fondamentale nella vita della coppia di amici.
Razzismo e misoginia
Raccontate in prima persona da Hap, le storie contenute in questa raccolta ci offrono uno scrittore che ancora si diverte come un matto nell’inserirsi nelle vite dei due e, attraverso le consuete dosi di umorismo e sarcasmo, ci mette di fronte a un quadro dominato dalla violenza dei tempi e dalla funesta sopravvivenza di abitudini che fanno marcire l’animo dell’essere umano.
Razzismo e misoginia (condita dalle malefiche interpretazioni della Bibbia) sono i due finimenti della briglia che ci conduce a un tu per tu con un panorama esistenziale e sociale dentro cui vorremmo fare piazza pulita in un modo o nell’altro. Il sommo Budino alla banana,ad esempio, rientra tra i racconti più brucianti dello scrittore texano, sorta di coda a quel capolavoro che fu In fondo alla palude, romanzo mica per niente premiato dalla Mystery Writers of America con l’Edgar Award.
A ruota la storia più lunga della raccolta, Sparring Partner, in cui perlomeno anche qualcuno appartenente alla razza bianca, tra tanta ottusa ingiustizia e cieca aggressività, riesce in qualche modo a offrire una via d’uscita per un modo di vivere più degno.
L’illusione dell’infanzia
In mezzo, l’amicizia di due ragazzi per i quali le differenze della biologia umana non si traducono che in un mero dato di fatto, fonte nient’altro che di se stesso e privo di effetti pratici o trascendenti.
Una sorta di sintesi a queste storie Lansdale la scrive alla fine del primo racconto, La cucina, in cui Hap ritorna alla sua infanzia. Fa tutto la perdita dell’illusione della vita sinonimo di meraviglia a cui un bambino si consegna. Quando ci accorgiamo che della scala della magia abbiamo appena superato l’ultimo scalino ci accorgiamo che la vita diventa un mestiere.
Hap e Leonard hanno deciso di farsi artigiani di un’umanità altra rispetto al professionismo della miseria.
Corrado Ori Tanzi