L’ October Gallery di Londra ospita la prima mostra personale di Rafael Trelles, dal 17 giugno 2021 al 24 luglio2021. I suoi nuovi dipinti esplorano la nozione dell’Axis Mundi, un albero mitico che rappresenta un portale tra questo e altri mondi.

Axis Mundi

Nel 2018, Rafael Trelles ha esposto una serie di opere squisitamente disegnate a mano, raffiguranti regni misteriosi e mitici, come parte della mostra Portal di October Gallery. La sua ultima mostra personale, intitolata Axis Mundi, presenta una serie appena completata di dipinti a tecnica mista che sviluppano temi simili in modi nuovi e inaspettati. Il titolo della mostra si riferisce a quell'”albero del mondo” centrale attorno al quale si suppone ruoti l’universo. Questa nozione, comune a molte culture antiche in Africa, nelle Americhe e in Europa, colloca un albero gigante al centro di un bosco sacro senza età. Un esempio, dalle saghe norrene, racconta del grande frassino, Yggdrasil, che dai suoi rami più alti alle sue radici più profonde collega nove diversi regni, passando dai cieli alla terra prima di precipitare negli inferi. I dipinti inquietanti di Trelles presentano temi che collegano le foreste incantate della sua nativa Porto Rico con queste credenze diffuse che vedono le foreste come siti di rifugio e trasformazione in un mondo naturale sempre più sfidato dalle crisi di estinzione delle specie e dai cambiamenti climatici.





Le tecniche presenti nella mostra Axis Mundi

Ogni dipinto della serie Axis Mundi è stato realizzato in un processo in due fasi adattato da una tecnica resa popolare dal cubista spagnolo Oscar Dominguez. Conosciuta come decalcomania, la tecnica fu adottata da artisti surrealisti come Max Ernst e André Breton, interessati a far manifestare l’inconscio nelle loro opere utilizzando tecniche spontanee o automatiche. Inizialmente, strati di vernice acrilica colorata sono sparsi sulla tela. Prima che la vernice si asciughi, Trelles utilizza panni accartocciati per impressionare la superficie dipinta creando una serie di effetti a motivi arbitrari. Se lavorata ripetutamente in questo modo, la tela risultante diventa una macchia astratta di forme del tutto casuali. Questo diventa quindi il terreno ambiguo su cui Trelles prima scopre e poi definisce forme emergenti, che evidenzia ulteriormente con tecniche convenzionali di pittura a olio. Le tele che ne risultano raggiungono un equilibrio tra elementi originariamente generati da impulsi inconsci e il consapevole rimodellamento da parte dell’artista di quelle forme in figure significative. Trelles insiste che mentre, inevitabilmente, è il primo spettatore ad essere sorpreso dall’interazione di presagi che incombono dalle profondità, potrebbe essere l’ultimo a comprenderne le implicazioni.





L’ ispirazione artistica di di Rafael Trelles

Confinato nel suo studio a San Juan durante l’anno della pandemia globale, a Trelles, le forme iniziali che emergevano attraverso gli strati di pittura apparivano come alberi archetipici delle antiche foreste dell’isola. Quelle foreste tropicali piene di legni pregiati come il mogano, si stanno ancora riprendendo dalla catastrofica distruzione causata dall’uragano Maria, nel 2017. Disastri naturali simili di vento, fuoco e inondazioni sono aumentati in forza e frequenza negli ultimi tempi. Mentre i suoi pennelli rivelatori delineavano varie forme astratte, si trasformavano in figure mitiche dalle leggende dei popoli indigeni dei Caraibi e dei loro alberi sacri, la Palma Reale, la Ceiba e altri. In tempi successivi, quando gli schiavi africani in fuga dalle brutali piantagioni di canna da zucchero cercarono rifugio nel profondo di quelle foreste, gli stessi alberi sacri confermarono la presenza protettiva dei loro spiriti guardiani ancestrali. I dipinti si sono disposti in una sequenza naturale di visioni di un mondo forestale onirico, dove gli esseri umani, circondati da elementi dei regni animale, vegetale e minerale, appaiono come parti integranti di un sistema ordinato. Si manifestarono anche figure-spirito seminascoste, che apparivano come osservatori silenziosi portatori di intelligenza critica delle crisi passate, presenti e future che ci riguardano tutti.





Le parole di Rafael Trelles

Nel descrivere la sua prospettiva personale, Rafael Trelles ha affermato: “Sono interessato a creare metafore che esprimano l’unità del mondo, il rapporto tra natura e cultura e l’interdipendenza di tutti gli esseri umani con l’ambiente naturale circostante”.
Rafael Trelles ha iniziato a studiare pittura all’età di undici anni, sotto la guida del pittore spagnolo Julio Yort. Nel 1980, Trelles ha fatto studi post-laurea presso l’Università del Messico, a Città del Messico. Nel 1985 si trasferisce alle Isole Canarie in Spagna e inizia ad esplorare l’alchimia, il misticismo e la magia. Ha sviluppato la tecnica di combinare disegni naturalistici di flora e fauna in modi che suggeriscono sfumature di significato etereo. I suoi dipinti sono pervasi da accenni di intuizione e consapevolezza nascoste. Ha esposto per la prima volta con October Gallery nel 2018, nell’ambito della mostra Portal con una serie di opere intitolate Flora, in cui ha invitato lo spettatore a partecipare a una trance naturalista.





Rafael Trelles esposizioni

Trelles è stato esposto a livello internazionale tra cui, Elite Fine Arts Gallery, Florida; Queens Museum of Art, New York, Stati Uniti; il Caribbean Museum Centre for the Arts (CMCArts), Frederiksted, Saint Croix, Isole Vergini americane; e Galería de Arte del Complejo Cultural BUAP, Puebla, Messico. Nel 2018 si è tenuta una grande mostra Santurce, un libro murale al Museo di Arte Contemporanea di Porto Rico. Il suo lavoro è in molte collezioni tra cui: Museo di Arte Contemporanea di Porto Rico, Santurce, Porto Rico; Ramapo College Museum, New Jersey, USA; e Università di Belgrado, Belgrado, Serbia.

Nel 2018, le opere di Trelles hanno fatto parte della mostra collettiva Portal, presso October Gallery. Nel 2021 il Museo de las Américas, Porto Rico, ha presentato una mostra personale del lavoro di Trelles, intitolata The Imagined Word, la mostra è stata ispirata dalle letture dell’artista di opere di scrittori tra cui Lewis Carrol, Gabriel García Márquez e Franz Kafka.





Fotografie: ©Rafael Trelles

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