L’ultima pubblicazione di Morena “Il gioco degli specchi” edito da Fratelli Frilli Editori. Segue di poco la prima avventura di Mario, il barista investigatore, appunto, che compare per la prima volta “Un pastis al Bar Marco”.
“Il gioco degli specchi”
Ancora una volta un omicidio turba la tranquillità degli affezionati clienti del bar Marco. Un delitto che solleva un dedalo di supposizioni, un labirinto investigativo fra prospettive illusorie, ipotesi ingannevoli, sentieri monchi. Un intreccio contorto, la cui complessità travalica le esigue capacità investigative di Farfuglia e i ristretti circuiti neuronali del giornalista Parente. Elementi pulviscolari in una nebulosa di umanità contraddittoria orbitano intorno al Bar Marco. Lo sfondo però è magico, i Mondiali ’82, la grandiosa vittoria di un’Italia che rinasce tra le partite di calcio, i goal di Paolo Rossi e il Presidente Pertini che accompagna il suo popolo. Mario il barista, al centro di una galassia di vite oblique, distilla nei suoi ragionamenti una tenace curiositas mai disgiunta da una pietas sincera, ben sapendo che la soluzione non appartiene all’inaccessibile sfera del mistero ma ai meandri dell’enigma, che celano sempre una spiegazione razionale. E il labirinto si trasforma in un gioco di specchi. L’identità di due disegni genetici gemelli, di due vite biologiche sovrapponibili, trasfigura in due esistenze anagrafiche speculari dove ciò che è destro, sinonimo di diritto, retto, diventa – nell’ immagine riflessa – sinistro, inquietante, minaccioso. Come nella simmetria degli specchi e il loro capovolgimento, le polarità del positivo e del negativo si invertono e ribaltano la direzione di due destini: l’agiato perbenismo di provincia si dissolve in abissi inconfessabili. Mario cerca il colpevole e vuole ostinatamente credere nella verità, cerca in quei frammenti trattenuti nello specchio che riflette finché trova il dettaglio, la nota dissonante, il particolare insignificante che svela l’elemento significante. Dopo il grido di vittoria degli Azzurri le indagini saranno ancora più sorprendenti, spinte anche un po’ dall’urlo di Tardelli e la sorpresa di Pablito.
Morena Fellegara
Senza dubbio, ancora una volta, Morena Fellegara dà prova della sua capacità di scrivere gialli sostenuti da un intreccio appassionante ma al tempo stesso scorrevoli e con la capacità di divertire e far sorridere, anzi di far intenerire quelli di noi che, come me erano bambini negli anni ottanta e li ricordano con lo stesso entusiasmo ed incanto con cui Morena Fellegara li racconta.
Morena Fellegara, infermiera di professione e scrittrice per passione è nata e vive a Sanremo, località in cui ambienta i suoi romanzi. Per la precisione il protagonista dei suoi gialli, originale figura di barista ed investigatore, è il titolare del Bar Marco di vai Martiri, locale che fu dei suoi genitori.
Alberto Tenconi